L'idea comune é che alberghi e ristoranti acquistino tutto a prezzi all'ingrosso scontatissimi. Parlando con persone che non lavorano nell'ambiente si ha la chiara impressione che credano esista una sorta di paese dei balocchi in cui albergatori e ristoratori possono avere tutto quel che vogliono pagandolo un nichelino.
La realtà é che facendo acquisti "importanti" si ottiene qualche sconto ma ciò é vero solo in parte, poiché se da un lato si risparmia... dall'altro si spende il doppio!
La differenza più immediata riguarda le piccole strutture a gestione famigliare e le grandi catene: le seconde, effettuando acquisti per più strutture, possono ottenere sconti maggiori delle prime.
Molti attrezzi tecnici come frigoriferi, forni, scaldavivande ecc. spesso devono essere di qualità industriale e pertanto hanno spesso costi molto superiori ai loro equivalenti casalinghi. Un esempio banale: un microonde "professionale" (che non fa niente di diverso da uno casalingo ma é costruito con materiali di maggior qualità e resistenza) può costare anche due-tre volte del suo equivalente domestico. Stessa cosa anche per oggetti apparentemente più banali.
Non sono pochi gli attrezzi tecnici che, se utilizzati in azienda, devono rispondere a norme che la versione domestica può ignorare. Un esempio: bollitori e piastre riscaldate poste ai buffet non possono essere quelli "di casa" ma devono rispondere a precise norme di sicurezza. Di conseguenza le versioni "da Hotel/Ristorante" sono più care. Oppure i contenitori per alimenti: molti box e vaschette per la cucina di uso comune non possono essere utilizzati nelle cucine degli alberghi poiché prive della certificazione "per alimenti". Ovviamente le stesse, ma certificate, costano molto di più. Non parliamo poi di tende coperte e materassi, che devono rispondere alle norme antincendio ed essere tutte ignifughe.
Per quanto riguarda gli alimenti il discorso si fa un po più complesso: listini prezzi alla mano, spesso i prezzi applicati dai grossisti non sono troppo dissimili da quelli applicati in alcune grosse catene di supermercati o discount. Certo, alcuni prodotti hanno prezzi più bassi, mentre altri possono costare addirittura più dai grossisti che nei supermercati stessi! Ovviamente il paragone di prezzo vien fatto con gli stessi prodotti (stessa marca, stessa qualità) presenti sia dai grossisti che nei supermercati e discount.
A seconda di vari fattori organizzativi ogni albergo fa scelte diverse: rifornirsi da più fornitori cercando ogni volta il prezzo migliore o rivolgersi sempre agli stessi per comodità pur sapendo che se su un prodotto risparmiano sull'altro spendono di più.
Visto ciò, tutti i discount che stanno in località turistiche, sono ben abituati a rilasciar fattura a ristoranti ed alberghi dei dintorni!
L'uguaglianza di prezzi al dettaglio ed all'ingrosso si spiega poiché oggigiorno i distributori all'ingrosso considerano "poca cosa" gli acquisti di ristoranti e alberghi medio/piccoli (nonostante questi siano enormi se paragonati agli acquisti di un utente domestico). Anni fa era abbastanza normale che un prodotto all'ingrosso costasse dal 10% fino addirittura al 30% in meno rispetto al prezzo applicato al dettaglio, ma oggi sarebbe impossibile per un grossista applicare quei prezzi.
Oramai un ordine che i grossisti considerano veramente "importante" può esser fatto solamente da alberghi dalle 80-100 camere in su (quindi oltre il 90% degli alberghi italiani é tagliato fuori).
In alcune regioni é molto comune la pratica di offrire una determinata merce a prezzo scontato a patto che si acquisti una certa quantità di un altro prodotto. Un esempio? "Sconto del 5% dal prezzo al dettaglio sulla carne di manzo a patto che si acquistino almeno 500 euro della marmellata X". Oppure garantire fasce di sconto in base al venduto: 1% per 100Kg, 2% per 200Kg e così via. Tutte queste pratiche possono però portare a logiche conseguenze di decadimento della qualità del servizio e della varietà dell'offerta.
A fronte di ciò stanno nascendo numerosi "gruppi d'acquisto": società che raggruppano molti alberghi scollegati tra loro per contrattare congiuntamente i prezzi d'acquisto ed ottenere prezzi più vantaggiosi. Se l'albergo é piccolo-piccolo però anche questa opzione non é particolarmente vantaggiosa.
Va a finire che l'unico risparmio sta solo nel fatto di scaricare l'IVA degli acquisti, anche se più che di risparmio si dovrebbe parlare di meccanismo fiscale.
Visto ciò, tutti i discount che stanno in località turistiche, sono ben abituati a rilasciar fattura a ristoranti ed alberghi dei dintorni!
L'uguaglianza di prezzi al dettaglio ed all'ingrosso si spiega poiché oggigiorno i distributori all'ingrosso considerano "poca cosa" gli acquisti di ristoranti e alberghi medio/piccoli (nonostante questi siano enormi se paragonati agli acquisti di un utente domestico). Anni fa era abbastanza normale che un prodotto all'ingrosso costasse dal 10% fino addirittura al 30% in meno rispetto al prezzo applicato al dettaglio, ma oggi sarebbe impossibile per un grossista applicare quei prezzi.
Oramai un ordine che i grossisti considerano veramente "importante" può esser fatto solamente da alberghi dalle 80-100 camere in su (quindi oltre il 90% degli alberghi italiani é tagliato fuori).
In alcune regioni é molto comune la pratica di offrire una determinata merce a prezzo scontato a patto che si acquisti una certa quantità di un altro prodotto. Un esempio? "Sconto del 5% dal prezzo al dettaglio sulla carne di manzo a patto che si acquistino almeno 500 euro della marmellata X". Oppure garantire fasce di sconto in base al venduto: 1% per 100Kg, 2% per 200Kg e così via. Tutte queste pratiche possono però portare a logiche conseguenze di decadimento della qualità del servizio e della varietà dell'offerta.
A fronte di ciò stanno nascendo numerosi "gruppi d'acquisto": società che raggruppano molti alberghi scollegati tra loro per contrattare congiuntamente i prezzi d'acquisto ed ottenere prezzi più vantaggiosi. Se l'albergo é piccolo-piccolo però anche questa opzione non é particolarmente vantaggiosa.
Va a finire che l'unico risparmio sta solo nel fatto di scaricare l'IVA degli acquisti, anche se più che di risparmio si dovrebbe parlare di meccanismo fiscale.
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