Primo mattino. Hotel pieno. L'albergatore é appena arrivato. Dei clienti gli si avvicinano e comunicano che stanotte in camera loro han dato alloggio un terzo amico.
Si scusano dicendo che la sera prima si son incontrati con un amico a cena ed han fatto tardi.
Nella notte é imperversato un tremendo acquazzone ed i tre, trovandosi più vicini a questo albergo che all'albergo del loro amico, han deciso di rifugiarsi qui.
Ok, comprensibile. Un plauso pure per la correttezza di averci avvertito.
E ora che si fa? Per legge bisogna dichiarare i nomi di tutte le persone che hanno alloggiato nella struttura.
Ma l'albergo é già pieno e dichiarare un altro ospite significa dichiarare che si sono alloggiate più persone di quanto sia ammesso.
Se poi vi fosse anche un controllo fiscale bisognerebbe spiegare che si trattava di un ospite "abusivo" a cui non corrisponde una ricevuta. Non ci crederebbero mai e verrebbe subito verbalizzata una mancata emissione di documento fiscale.
- Non dichiarare l'alloggiato é un reato penale (ed in fondo che ne sappiamo se questo ragazzino norvegese pieno di brufoli e con l'aria un po da pirla non sia un terribile terrorista?).
- Dichiararlo senza emettere ricevuta significa esser fuori legge sia per quanto riguarda il fisco che il numero massimo alloggiati.
- Dichiararlo ed emettere una ricevuta a zero equivale comunque ad ammettere di aver alloggiato più ospiti del consentito.
Qualcuno sa suggerire una soluzione?
La soluzione è cattiva, ma se c'è una multa da pagare la pagano i signori della stanza. L'albergatore non ha nessunissina colpa, chi ha violato la legge sono i signori della camera per cui se c'è da pagare lo devono fare loro.
RispondiEliminaMagari fosse così semplice! Un controllo potrebbe avvenire anche uno o due anni dopo il fatto.
EliminaSe poi i signori che avevano occupato la camera non avessero neanche firmato la privacy, l'albergatore non potrebbe neppure conservarne i dati.
Ciò significa che nel 2012 si può esser sanzionati poiché in una notte del 2010 é stata alloggiata una persona oltre il massimo consentito e l'albergatore, per rispettare la legge, non può sapere chi fosse! Figurarsi poi se a distanza di anni si possa ricordare nome, cognome ed indirizzo!
In ogni caso l'eventuale sanzione ricadrebbe sull'albergo, il quale dovrà comunque pagarla entro i tempi stabiliti e nel frattempo dovrebbe fare ricorso (con tanto di avvocato e spese legali). E non é neppure detto che l'abbia vinta! Il giudice potrebbe sentenziare che é obbligo dell'albergatore controllare che non vengano introdotti estranei nella struttura anche se si tratta di un due stelle senza l'obbligo di portiere notturno!
La sostanza non cambia: una cazzata da parte di un singolo cliente si può trasformare in una spada di Damocle pluriennale per l'albergatore!!
E' l'ennesimo caso di leggi che funzionano solo singolarmente ma che cozzano fra loro quando applicate nel mondo reale.
denunciarli?
EliminaScusa ma se un barbone, senza farsi vedere, si rifugia in un locale/stanza dell'hotel è da considerarsi come ospite pagante? Ma anche no!
RispondiEliminaE' un intruso. Non si procede d'ufficio e l'albergatore puo' decidere se denunciarlo o meno.
Il "terzo amico" è la stessa cosa: un intruso che con la forza mi ha fatto dei danni. Posso decidere se denunciarlo o meno (dato che danni non ne ha fatti). Non devo dichiararlo come ospite: NON è un ospite: è un intruso che io non ho accolto. Si è intrufolato in proprietà privata da solo.
In effetti sotto l'aspetto legale hai perfettamente ragione e quindi (rispondendo anche a Cassiera in bilico) la denuncia per intrusione é probabilmente la via corretta per tutelarsi da eventuali grane future.
EliminaCerto che l'atteggiamento dei due ospiti é stato più che comprensibile: hanno solo fornito un tetto d'emergenza ad un amico durante un acquazzone. All'indomani poi hanno subito avvertito l'albergatore (si sarebbero pure proposti sia di pagare che a fornire il documento).
Non si é certo trattato di qualcuno che ha agito in maniera losca e furtiva con qualche secondo fine.
Fare una denuncia e ritirarla immediatamente, giusto per "pararsi il sedere"? Si, forse questa potrebbe essere la soluzione più corretta. Anche perché oggettivamente l'albergatore non sa nulla di questa persona! Per quel che gli é dato sapere potrebbe essere un fuggitivo o un ricercato!
Il discorso "considerarsi come ospite pagante" va chiarito: IN TEORIA la comunicazione alla polizia degli alloggiati in albergo può essere scollegato dalle questioni fiscali ma IN PRATICA nei controlli questi dati vengono sempre chiesti ed incrociati. Per questo motivo l'albergatore é sempre attento affinché il numero di persone registrate corrisponda sempre a quelle in fattura (l'errore più comune? Coppia con neonato -gratuito- ma sulla ricevuta si scrive solo il numero degli adulti paganti)
Ho come l'impressione che tali dilemmi siano solo nostri (intesi come italiani).
RispondiEliminaCome dire che all'estero avranno sicuramente individuato la strada per sbrogliare episodi similari.
Magari prima o poi copieremo da loro ...
(parlo da profano ovviamente, mi viene solo difficile credere che all'estero una soluzione chiara non esista)
Nella "rigida" Gran Bretagna e nella "precisa" Germania sono più flessibili sul numero di persone alloggiate in camera, anche perché il dato fiscale di riferimento da loro é il numero di camere occupate e non il numero di persone alloggiate come invece avviene in Italia.
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