Arriva una email di richiesta da un russo. Chiede un appartamento per due settimane. L'albergatore é un po spaesato poichè non ha mai avuto clienti russi e non sa che esigenze abbiano e cosa deve aspettarsi. Dopo un primo scambio di email (quelle del russo sempre con un inglese zoppicante) la prenotazione sembra a posto e l'albergatore attende solo di ricevere la caparra. A questo punto giunge una nuova email in cui il signore russo dice che per poter ottenere il visto turistico ha bisogno di:
1) Conferma della prenotazione
2) Copia dell'iscrizione dell'esercizio alla Camera di Commercio
3) Fotocopia del passaporto personale dell'albergatore o del direttore
4) Ancora un qualche tipo di documento, non meglio identificato causa email incomprensibile.
L'albergatore resta basito e non sa se fidarsi a fornire dati sensibili ad un perfetto sconosciuto e quindi fa cadere la prenotazione. Il russo risponderà malamente all'albergatore in una ultima antipatica email.
(Si scoprirà poi essere una tecnica comune in Russia quella di ottenere i visti in questa maniera per poi annullare la prenotazione ed andarsene chissà dove ed a fare chissà cosa, scaricando la responsabilità dell'espatrio sulle spalle dell'albergatore!!!!!)
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