(408) Mangiano da buongustai senza pagare, il proprietario li rintraccia su facebook

(Articolo pubblicato qui)


IL CASO AL"SEAGRASS" UNO DEI LOCALI PIÙ CHIC DI MELBOURNE

Mangiano da buongustai senza pagare,
il proprietario li rintraccia su Facebook

In cinque, con la scusa di uscire per fumare, lasciano il conto da 270 euro. Ma le loro tracce erano sul Web

Uno dei piatti del 'Seagrass'
Uno dei piatti del "Seagrass"
MELBOURNE (AUSTRALIA) - Il piano era perfetto ed è stato portato a termine senza sbavature: hanno prima mangiato a sbafo in uno dei ristoranti più chic di Melbourne e poi, con la classica scusa della sigaretta, sono fuggiti senza pagare il conto di 520 dollari australiani (circa 270 euro). Ma i cinque giovani che la scorsa settimana hanno riproposto uno dei più vecchi trucchi per non pagare al ristorante, non avevano fatto i conti con Facebook: grazie al famoso social network, Peter Leary, manager del "Seagrass", il ristorante truffato dai ragazzi, è riuscito a rintracciare uno dei clienti e a farsi pagare la costosa ricevuta.

ERRORE FATALE - Uno dei ragazzi ha commesso un errore che poi è risultato fatale: prima di sedersi a tavola si è avvicinato a uno dei camerieri e ha chiesto se quel giorno in sala lavorava una sua conoscente. Quando gli è stato detto che la persona che cercava non era di turno il ragazzo ha chiamato gli altri suoi amici e insieme hanno cominciato "la grande abbuffata": hanno mangiato tra l'altro ostriche, trote e altro finissimo pesce accompagnato da deliziosi vini d'annata. Poi hanno ordinato il dessert, ma prima che arrivasse, hanno chiesto di uscire per fumare. Quando il manager si è accorto che dei cinque furbastri non vi era più traccia si è ricordato della precedente richiesta fatta al cameriere. Ha subito contattato la dipendente assente e dopo una veloce descrizione, è riuscito a scoprire il nome del ragazzo. Poi si è collegato a Facebook, ha inserito i dati del giovane e l'ha velocemente rintracciato: «All'improvviso è comparso sul web lo stesso volto che avevo visto qualche minuto prima» ha commentato Peter Leary. «Nella foto postata sul social network era con la fidanzata, l'unica donna presente alla cena».

PAGAMENTO E LICENZIAMENTO - Grazie alle informazioni presenti sul social network Leary ha scoperto che il giovane e la fidanzata lavoravano in uno dei ristoranti nei paraggi: «Su facebook c'era scritto che erano entrambi dipendenti di un locale qui vicino» ha sottolineato il manager che non c'ha pensato due volte e ha contatto il loro datore di lavoro. Dopo avergli spiegato l'accaduto ha dovuto attendere solo un paio d'ore per vedere ricomparire il ragazzo che, mortificato, ha chiesto scusa e ha pagato il conto, lasciando anche una ricca mancia ai camerieri. Più tardi Leary ha ricevuto una gradita telefonata: era il proprietario del ristorante limitrofo che lo ha informato che i due fidanzati erano stati appena licenziati: «Ho pensato che l'essere iscritti a Facebook puo' costare davvero caro» ha commentato Leary.

Francesco Tortora

(407) Come scappo dal ristorante: i trucchi degli scrocconi

(Articolo di giornale trovato qui)


SI chiamano «vento», oppure «doppio», «sigaretta», «ospite». E non sono parole usate da adolescenti per inviarsi messaggi. Identificano un trucco. Sono avvertimenti che si scambiano ristoratori e camerieri per dirsi che, in sala, c’è un cliente con scarse intenzioni di saldare il conto. «Sono anni che faccio questo lavoro e quelli che non vogliono pagare li riconosco appena entrano», racconta Patrizia Francesconi, cameriera all’Antico Forno, di via Amerigo Vespucci a Testaccio. Attenzione, per esempio, a chi in pieno inverno indossa una giacca con sotto «doppio» maglione. «È uno dei metodi che noto immediatamente – spiega – In genere sono uomini, si siedono ai tavoli più vicini all’uscita, sono molto vestiti per poter scappar senza dover lasciare il cappotto. Chiedono primo, secondo e al contorno cominciano ad essere nervosi, si guardano intorno e quando torniamo in cucina per il caffè fuggono via». Veloci come il «vento», come fanno i clienti che scelgono rigorosamente di cenare fuori. «Preferiamo il tavolo esterno», dicono al cameriere perplesso quando la serata non è ancora particolarmente favorevole. «C’è più aria». Lo sa bene Raffaele Sacco dell’ «Hostaria da Raffaele», a via Bodoni, vecchia trattoria testaccina con un grande spiazzo per i tavoli. «Una volta sono scappati in 28, una grande tavolata esterna – racconta – alla spicciolata sono scomparsi velocemente, lasciando parecchie centinaia di euro di conto. Il cameriere è riuscito ad acciuffarne tre. Hanno pagato solo la loro parte». Per non parlare di una coppia distinta e con molto appetito: lei bella, bruna, sui 30 anni, lui brizzolato, robusto sui 40. «Hanno mangiato dall’antipasto al dolce, e infine hanno scelto anche la grappa migliore – dice Gianna, la cuoca -. Poi lui ha chiesto di poter pagare con la carta di credito, ma noi accettiamo solo contanti. “Vado al bancomat a prendere i soldi”, ha detto, dopo venti minuti non era ancora tornato. “Forse è successo qualcosa vado a cercarlo” ha detto lei». Naturalmente sono scomparsi. Sì perché, a quanto pare, la «sola» al ristorante frequente in anni lontani, quando cibarsi bene non era privilegio di tutti, sta tornando con caratteristiche nuove. Chi non paga lo fa soprattutto per sfida, divertimento o per bere un vino molto costoso, o mangiare una raffinatezza alimentare. E la legge che tutela i non fumatori aiuta involontariamente gli «scrocconi». Per questo i camerieri se, a metà pranzo, vedono il cliente sospetto tirar fuori la «sigaretta» si preoccupano. «Quando posso chiedo al personale di dare un occhio a chi esce – racconta Benedetto Circi, titolare dell’Antico Forno – ma se il locale è pieno diventa impossibile. Così è successo, soprattutto in estate, che qualcuno uscito per fumare non sia mai più rientrato». «Circa il 40% di quelli che non saldano i conti usano la scusa “esco per fumare” – spiega Nazzareno Sacchi, presidente di Assoristoranti – è diventato il metodo più diffuso e più temuto dai nostri iscritti». E quasi mai i titolari denunciano questi raggiri. «Non serve a nulla, tanto i soldi non li recuperiamo. L’unico sistema è osservare bene i comportamenti di chi entra e prevenire il problema», spiega Elena Matteucci, proprietaria del ristorante «Il Cantinone». E infatti i ristoratori si raccontano tra loro le «sole» ricevute, fotografano facce e tecniche degli scrocconi. Una tra le tante è quella dell’«ospite», trucchetto che permette a una coppia di truffatori di mangiare in due ristoranti diversi. Eccola: un cliente durante il pranzo riceve la telefonata di un amico che si trova non molto distante, quindi lo invita a mangiare con lui, parlando ad alta voce in modo che il cameriere possa sentirlo. «Sta arrivando una persona, metta un altro coperto». Poi riceve una seconda telefonata, l’amico «fantomatico» avrebbe difficoltà a trovare il locale. «Esco, ti vengo incontro, così mi vedi». Ovviamente una volta fuori lo scroccone scompare sul motorino del complice. La scena si ripeterà poco dopo, a parti invertite, nella trattoria più vicina.

Maria Rosaria Spadaccino, il Corriere della Sera 6 aprile 2006

(406) Il cappuccino omaggio

Rimini. Fine stagione. Un uomo si presenta in un bar sulla spiaggia e ordina un cappuccino. Al momento di pagare tira fuori un tagliando e spiega che nell'albergo in cui é alloggiato (poco distante dal bar) ha diritto ad un cappuccino omaggio, solo che preferiva consumarlo in questo bar con il bel panorama e quindi, poiché il prezzo del cappuccino é "più o meno simile ovunque", vorrebbe che il barista accettasse il buono e poi si facesse rimborsare dall'Hotel!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

(405) Questo gelato é sporco!


Un albergo con bar interno si rifornisce da un rinomato gelataio artigianale per il proprio banco gelati. Il gelato é ottimo, sia per la maestria del mastro gelataio che per l'utilizzo esclusivo di prodotti naturali. Una famiglia di turisti un bel giorno ordina dei coni gelato alla vaniglia, ma, dopo averli presi in mano, la mamma va su tutte le furie inscenando una tragedia dinnanzi a tutti i clienti dicendo che "Il gelato é sporco perché ci sono dei puntini neri qua e là" e pretendendo di avere indietro il denaro.
(Ma sei scema? Quei minuscoli puntini sono pezzetti di vaniglia VERA che é normale trovare nel gelato artigianale fatto come si deve! Se sei abituata a mangiare solo gelati industriali va bene, ma non incolpare l'albergo o il gelataio per la tua ignoranza!)

(404) Ma siamo arrivati oggi!

Un albergatore attende una famiglia che ha prenotato un appartamento per quattro persone da oggi. A sera inoltrata arrivano padre e figlio dicendo che la moglie e la figlia minore arriveranno il giorno dopo. Il pomeriggio del giorno successivo si presenta in Reception la moglie per consegnare i documenti mancanti e pagare il conto. L'albergatore consegna il conto alla Signora (relativo ad un appartamento da quattro persone per sette notti) e questa replica immediatamente "Ma io e mio figlia siamo arrivate oggi!"
(E che vuol dire? Se avete prenotato per sette giorni, la tariffa é ad appartamento e non a persona e due di voi hanno già occupato l'appartamento da ieri é giusto che paghiate ciò che avete prenotato ed avuto, o no???)

(403) Il parco non é come sulla foto!


Autunno. Una coppia di turisti chiede all'albergatore consigli su come poter trascorrere una giornata in relax. L'albergatore propone passeggiate e luoghi da visitare, tra cui un noto parco botanico. Quest'ultima proposta stuzzica l'interesse della coppia e quindi l'albergatore illustra in dettaglio le caratteristiche del parco consegnando pure il depliant dello parco che i due si "studiano" a fondo. Bene, deciso: passeranno la giornata al parco!
Nel primo pomeriggio la coppia rincasa abbastanza presto. L'albergatore non fa in tempo a chiedere se hanno passato una bella giornata che i due si rivolgono a lui lamentandosi del fatto che il parco che gli ha consigliato non é come rappresentato nel depliant! L'albergatore, che conosce benissimo il parco e sa con certezza che il depliant é veritiero, non capisce cosa possano avere da ridire e quindi chiede spiegazioni. Gli viene risposto che "In queste foto ci sono tutti questi bellissimi fiori colorati, mentre in realtà di fiori colorati ce n'erano pochissimi!"
(Ma é autunno!!! Il parco é aperto tutto l'anno ed a seconda della stagione é naturale che le piante siano in uno stato diverso!!!)