(836) La camera d'aria in piscina

Ho appena finito di pulire la piscina. Spazzolato il fondo e le pareti, passato la retina e l'aspiratore, controllato i filtri e le pompe, misurato il ph con pastiglietta e tutto il resto, versato la dose giusta di cloro per riportare i livelli a norma... Aaah, bene, lavoro terminato con successo!

MA PERCHE' C***O DOPO NEANCHE UN MINUTO CHE HO FINITO, QUANDO I PRIMI CLIENTI SONO GIA' ENTRATI IN ACQUA A NUOTARE, QUELLO DELLA 110 SE NE STA IN GINOCCHIO A BORDO VASCA ED INFILA IN ACQUA LA CAMERA D'ARIA DELLA SUA BICI PER VEDERE SE E'BUCATA????????????????????????????

(835) Le Agenzie che pagano poco gli Hotel

Questo é il testo di una delle tante richieste inviate dalle agenzie viaggi a più strutture alberghiere (segnalato su Crazy Hotel):


Buongiorno,
Siamo con la presente a richiedere vostra disponibilità e migliore quotazione per la seguente richiesta:
TRATTAMENTO BB
1 gruppo 35 PAX DAL 14.08.2010 - 15.08.2010
2 gruppo 40 PAX DAL 15.08.2010 - 18.08.2010
3 gruppo 45 PAX DAL 21.08.2010 - 22.08.2010
4 gruppo 35 PAX DAL 22.08.2010 - 25.08.2010
SUPPLEMENTO SNGL ?
IL NOSTRO BUDJET 23 EURO A PERSONA IN DBL , GRATUITA IN SNGL OGNI 20 PERSONE
Ringraziando per la preziosa collaborazione attendo riscontro

23 euro a persona (di "budJet"??? Ma che é? L'aereo supersonico della Budweiser???) ed ogni venti persone una é completamente gratuita? Perdipiù per una notte di passaggio (con tutto il tran tran che comporta)?!?! Come si può sperare che con una cifra simile un albergo possa offrire un buon servizio che comprende colazione+cena+pulizia della camera, magari anche riscaldamento, tv in camera e piscina, per non parlare dei servizi aggiuntivi inclusi nel prezzo e guadagnarci pure?

(834) Galateo in viaggio

Un bel post proveniente da quellochenonsai in cui si danno ottimi consigli di galateo ed organizzazione a turisti novelli e non.

Nonostante l'attuale crisi economica in atto, l'ammontare sempre più spaventevole del debito pubblico, l’inflazione, la crisi monetaria, il reddito procapite, permettono ugualmente all'italiano medio di non rinunciare alla meritata vacanza dopo mesi di duro lavoro. Il turismo contribuisce notevolmente ad incrementare le entrate della nostra bilancia dei pagamenti, non senza un rovescio della medaglia. Il turismo, privilegio di pochi facoltosi fino a inizio secolo, ha lasciato il posto ad un turismo di massa, che esula completamente dai più comuni canoni di rispetto per l'ambiente, per la reciproca convivenza, per l'arte e le tradizioni. Un piccolo ma utile consiglio è certamente quello di non seguire i soliti itinerari turistici peraltro affollati, scontati, rivolti alla sola speculazione economica; indirizzate la vostra attenzione verso luoghi inconsueti, che avranno la facoltà di conservare ancora quel clima di genuinità e scoperta ormai introvabili, dal momento che in nome del turismo sono stati stravolti tutti i piccoli luoghi di interesse storico, artistico o ambientale. La maleducazione che appare con il turismo di massa, fuoriesce da qualsiasi comprensione logica, sembra quasi che il numero crescente di persone permetta tutto ciò che a casa forse non viene nemmeno contemplato come lecito.


Continua a leggere su quellochenonsai

(833) Alto Mantenimento ma convinta del contrario

Ecco! Ora si che é chiaro! Non é questione di clienti esigenti o meno: é una lotta tra livelli di mantenimento! ; )



(832) Le Frasi per allontanare un cliente

Purtroppo capita a volte che qualche ospite presenti troppi aspetti problematici (pretende cose impossibili, disturba gli altri ospiti, danneggia la struttura o mille altri motivi ancora) e l'albergo si rende conto di non poter "venir incontro alle sue richieste" oppure che il suo atteggiamento disturba gli altri ospiti che se ne lamentano.

Dopo aver tentato tutto il possibile (cercare di "civilizzarlo" a parole, offrendogli servizi omaggio o upgrade di camera non dovuti, offrendogli gite ed escursioni pur di tenerlo lontano dagli altri ospiti, offrendo trattamenti gratuiti, ecc.), se non si ottengono risultati soddisfacenti per entrambe le parti risulta evidente che protrarre la permanenza di quest'ospite in casa porterà più danni che benefici (all'hotel, agli altri ospiti e magari anche al diretto interessato). Se non ci sono altre alternative, quindi, la soluzione migliore, purtroppo, é quella di cacciare il cliente dall'Hotel!

In certi casi é sicuramente la scelta migliore: é inutile "trattenere" in albergo un ospite scontento o problematico che potrebbe trovarsi meglio in una struttura diversa: se volesse servizi migliori é meglio consigliarli di andare in strutture di livello superiore, mentre se invece avesse bisogno di maggiori "libertà" lo si potrebbe indirizzare ad un ostello, bungalow o appartamento indipendente!

E come fare? Non é mai piacevole dire a qualcuno che "non é gradito", anche se la cosa viene "condita con tutto lo zucchero possibile ed immaginabile". Lasciando stare i casi più gravi (nessuno potrà contraddire l'albergatore che alza la voce con un cliente che dà di matto o compie qualcosa di mostruosamente grave), come si può dire "se ne vada dall'albergo" senza offendere il cliente o far scatenare una scenata?

Ovviamente é una di quelle situazioni per cui non ci sono "prassi standard" che funzionano in tutti i casi, anche se alcune regole andrebbero sempre seguite:


1) Chiarire gli aspetti legal-burocratici.
Ci può essere qualche tipo di complicazione legale o burocratica nell'allontanare il cliente? Ci sono presupposti per cui il cliente potrebbe creare ulteriori problemi in caso di allontanamento? Se ha prenotato tramite Tour Operator bisognerà contattare l'agenzia e spiegare le motivazioni della decisione ed accordarsi sui termini dell'allontanamento prima di comunicarli al cliente stesso.

2) Chiarire l'aspetto economico.
Prima ancora di avvicinarsi al cliente per parlargli bisogna aver già calcolato gli aspetti economici della sua uscita: valutare se é meglio chiudere gli occhi e rimetterci qualche soldo o se é il caso di farsi pagare per intero quanto dovuto (se ha danneggiato qualcosa o ha contestato servizi extra). Che sia il cliente a dover pagare o l'albergo a restituire il denaro é meglio ciò sia fatto subito per evitare di tirar per le lunghe la cosa. Se il cliente fosse obbligato a trasferirsi in una struttura più costosa si dovrebbe valutare se per l'albergo, rimetterci la differenza sia preferibile all'avere questo cliente in casa (ed in molti casi simili la risposta é SI).

3) Trovare alloggi alternativi
Non si può lasciar il cliente a piedi e quindi bisognerà trovargli in ogni caso una sistemazione alternativa.

Per buona norma bisognerà trovare sistemazioni di livello e costo simile al proprio ma l'albergatore, viste le esigenze reali del cliente, potrebbe indicare in alternativa strutture che forse meglio gli si adatterebbero (come esemplificato sopra: strutture di livello superiore, appartamenti isolati ecc.)

Anche la ricerca della sistemazione alternativa va fatta prima ancor di aver comunicatol'allontanamento al cliente.

Ma "scaricare clienti indesiderati" nelle altre strutture della zona non é certo un bel gesto di simpatia tra colleghi. Quindi? La soluzione più comune é interessarsi sulla effettiva disponibilità delle strutture che si vogliono consigliare, dopodiché segnarle tutte su un foglio da consegnare al cliente, magari comprendendo prezzi e breve descrizione di ogni struttura per lasciare che sia il cliente stesso a scegliere da sé l'alloggio alternativo nella rosa disponibile.

4) Se possibile, scegliere un luogo tranquillo
Per comunicare l'allontanamento sarebbe meglio evitare di farlo nella Hall o in altre zone dell'Hotel troppo frequentate. L'ideale sono zone come il giardino o la terrazza all'aperto quando é vuota. Se possibile é meglio ciò sia fatto il giorno prima dell'allontanamento per permettere al cliente di organizzare il proprio trasferimento più agevolmente.

5) Spiegare la decisione presa senza tentennamenti
E' meglio che sia l'albergatore stesso a parlare con il cliente e non un dipendente della struttura. Il metodo migliore é andare subito al nocciolo della questione e senza tanti giri di parole, senza dimenticarsi di spiegare i motivi dell'allontanamento. Dev'essere chiaro che la scelta é stata presa direttamente dal direttore stesso e che si tratta di una decisione insindacabile.

Il cliente, al termine del discorso, deve aver capito chiaramente che questa é l'ultima notte che passerà in Hotel. Se possibile, nello spiegare i motivi dell'allontanamento, é meglio evitare di illustrare il disturbo ed i problemi che il cliente stesso causa agli altri ospiti ed allo staff: é meglio definire questi elementi come "esigenze diverse", "necessità" e "bisogni" per evitare di offendere il cliente stesso (anche se in realtà il cliente ha torto marcio). Metterla giù come se fosse l'albergo a non essere in grado a soddisfare le esigenze del cliente.

L'allontanamento dell'albergo andrebbe definito più dolcemente usando termini come "spostamento", "trasferimento" o lasciato sottinteso, concentrandosi a illustrare i pregi dello scegliere un alloggio diverso.

Sarebbe bene non definire il nuovo alloggio come "migliore" perché, per antitesi, si sottintenderebbe che il proprio sia "peggiore". Semmai si tratta di "sistemazione più consona alle sue necessità", "struttura di fascia superiore" o semplicemente una "struttura diversa".

Una volta dichiarate le proprie intenzioni però non bisogna assolutamente tornare indietro: anche se il cliente promettesse di "fare il bravo" o "essere meno esigente" non bisogna tornare sulla decisione di allontanarlo dall'Hotel!

Ecco alcuni spunti che possono tornar utili:

"E'chiaro che Lei ha esigenze diverse dalla nostra clientela abituale e son giunto alla conclusione che é meglio scelga una struttura che Le si adatta di più. Mi son già preso la briga di trovare una serie di strutture che forse si avvicinano maggiormente alle Sue esigenze" (trad: "Da domani sei fuori e potrai scorrazzare in mutande nella sala da pranzo di qualcun'altro")
"Appare evidente che il nostro albergo non risponde alle sue necessità e ritengo inutile 'tirare avanti un rapporto che non può funzionare'. Ho già provveduto a trovarle delle sistemazioni alternative a partire da domani" (trad: "Se vuoi ubriacarti fino a perdere la ragione, urlare bestemmie dal balcone a notte fonda e vomitare nella Hall tutte le sere, da domani lo farai all'ostello!")
"Credo che nello scegliere la nostra struttura non abbia considerato che non siamo il tipo d'albergo cui lei é abituato e piuttosto che avere un cliente scontento in casa penso sia meglio indicarle sistemazioni diverse" (trad: "Se ritieni che per dieci euro dovremmo servirti pasti da sei portate con vini d'annata inclusi, caviale ed aragosta, da domani lo farai presente altrove")
"Non c'é dubbio che é abituato a servizi di livello superiore a quel che noi possiam offrire, quindi, ho ritenuto opportuno venirLe incontro ed anziché trattenerLa ho già trovato alcune sistemazioni più congeniali disponibili da domani. Ho già avvertito la Portineria riguardo le pratiche di trasferimento" (trad: "Visto che fin dal primo giorno non hai fatto altro che studiare ogni trucco per chiedere servizi extra senza pagarli e probabilmente farai lo stesso per pagare il conto meno del dovuto lamentandoti di disservizi che non ci sono, da domani sei fuori e cercherai di fare il furbetto da un'altra parte!")
"E'evidente che lei é abituato a vivere la vacanza in realtà molto diverse dalla nostra e pertanto ho capito che la soluzione migliore sia lasciarla libera di scegliersi una sistemazione diversa" (trad: "E'già tanto che la massaggiatrice del centro benessere ha deciso di non denunciarti, per cui fila via come un razzo!!!!")
"E'inutile girarci intorno: Lei qui da noi non si sente a suo agio. Probabilmente abbiamo due modi differenti di intendere l'Albergo.... In amicizia ho provveduto a cercare delle soluzioni che Le possono essere più congeniali" (trad: "Siccome non hai fatto altro che trattare in modo strafottente tutto il personale ed hai addirittura fatto piangere la nostra receptionist é il caso che te ne vada!")
"Ho capito che fondamentalmente Lei ha bisogno di una sistemazione con clientela diversa dalla nostra e sono certo che lasciarLe la libertà di scegliersi un'alternativa più consona ai Suoi bisogni sia l'unica soluzione perché possa portare a termine positivamente la vacanza. Ecco ho già fatto cercare una rosa di alternative possibili..." (trad: "Dopo aver fatto lamentare decine di clienti ed aver fatto pure scappare una coppia di clienti con il vostro atteggiamento cafone ed arrogante in sala da pranzo, al bar ed in piscina, é già tanto che non vi chiediamo i danni!")
"Cerco sempre di venire incontro a tutte le esigenze dei miei ospiti, ma sono anche conscio dei miei limiti. Ma Lei mi chiede più di quanto io Le possa dare e ciò vuol dire che per renderla felice dovrò rinunciare alla Sua presenza e metterla nelle mani di altri miei colleghi che FORSE potrebbero accontentarla" (trad: "Se non lo vuoi capire che non sono il tuo schiavo e che non sono tenuto ad assecondare i tuoi capricci da finto Vip per trenta euro a notte, é il caso che adesso te ne vada a fare lo splendido altrove!")
"Ovviamente abbiamo modi e valori troppo diversi perché Lei possa continuare serenamente il soggiorno qui da noi. Pertanto ho preferito trovarle sistemazioni che potrebbe apprezzare maggiormente" (trad: hai lanciato una nostra sedia dal balcone della camera per farti bello agli occhi dei tuoi amici e ci hai detto che tanto si era solo ammaccata un pò? Peccato che tra le soluzioni alternative non ho potuto inserire il carcere locale!")

Se possibile, inserire riferimenti diretti al cliente: se, mettiamo, volesse far baccano fino alle tre di notte, bisognerà evidenziare tra gli alloggi consigliati, quello che offre "bungalow autonomi distanti fra loro", oppure, se é schizzinoso sul cibo e si lamenta continuamente dei pasti, elogiare il ristorante del cinque stelle, anche se costa tre volte quel che il cliente é disposto a pagare"

6) Concludere positivamente quel che si ha da dire
E' bene che il tutto non duri più di 5-10 minuti, avvenga rapidamente, con la massima dignità possibile e si concluda con esito positivo per entrambi: il cliente non deve sentirsi cacciato o messo in disparte, ma comprendere che questa scelta é un bene per tutte le parti e che l'albergatore ha solo messo in evidenza un sentire condiviso anche dal cliente stesso. Deve andarsene via possibilmente col sorriso.

7) Quando se lo merita... SE LO MERITA!
Comunque, se un cliente ha compiuto un fatto indiscutibilmente grave e non ci sono motivi per assecondarlo é giusto che l'albergatore alzi la voce con lui e faccia percepire la propria rabbia. In questi casi il cliente deve rendersi conto che ha sbagliato e che viene Cacciato a vita dall'Hotel!

8) Essere calmi e decisi.
Anche se il cliente scatenasse una scenata bisogna mantenere la calma ed apparire adamantini riguardo la propria decisione: dopo averle provate tutte si é addirittura preferito un mancato guadagno facendo alloggiare il cliente in una struttura più di suo gradimento e se lui non accetta nemmeno questa soluzione ed inizia a comportarsi in maniera incivile sono solo problemi suoi!

(831) Allontanare un cliente

L'albergo é un tre stelle lusso in centro città. Al pianterreno, appena entrati, ci si ritrova il bancone della Reception sulla sinistra ed il bar interno dell'Hotel sulla destra.

Ciò che accade é questo: da qualche tempo, alla sera, entra questo tipo strano dall'aspetto mal curato, vestito con abiti sudici e che emana spesso odore d'urina.

Si siede ad un tavolo del bar, ordina un whisky e si piazza l' almeno un'ora a leggere il giornale parlocchiando da solo come un pazzo e poi se ne va.

Ecco, in sé non fa nulla di male ma l'aspetto sgradevole, l'odore che emana e l'atteggiamento da folle fanno scappare non pochi clienti dell'albergo dal bar.

Ora, considerando che il bar ha licenza di somministrazione al pubblico (anche se non promuoviamo la cosa: per accedere al bar bisogna entrare nell'albergo e lui é l'unico cliente non alloggiato) non possiamo rifiutarci di servirlo; non ha atteggiamenti violenti o comportamenti pericolosi che ne giustificherebbero l'allontanamento. La polizia ci ha già detto chiaro e tondo che su queste basi non si può far niente!

Però ormai sono già molte le lamentele che ci sono arrivate ed un paio di clienti hanno scritto nelle loro recensioni che abbiamo ospiti "sgradevoli" e "sporchi".

Dobbiamo sperare che combini qualche danno per poterlo scacciare?

(830) Gli abusivi del giardino: i ciclisti

6 del mattino

L'albergatrice comincia la giornata e come al solito fa il suo giro di controllo mattutino in giardino. Immediatamente nota qualcosa vicino alla piscina: ci sono due ragazzi sulla ventina che dormono sulle sdraio! Accanto a loro ci sono degli zaini e due biciclette.

Non sono clienti dell'albergo ma due bikers arrivati dalla Germania in bici che, per evitare di pagarsi l'albergo e visto che le serate sono calde e senza pioggia si sono intrufolati nell'area dell'Hotel scavalcando il recinto per dormire senza pagare!!!!

(829) Gli abusivi del giardino: la tenda

Un uomo entra in Hotel e chiede un'informazione all'albergatore:

"Buongiorno. Ho visto che avete un giardino molto spazioso. Quanto chiede perché ci pianti la tenda per 4-5 giorni?"

(richiesta che capita almeno 3 o 4 volte a stagione)

(828) L'abbronzatura in camera

Una cliente chiama la portineria per segnalare un guasto: si é fulminata una lampadina nel bagno.

Tempo cinque minuti e l'albergatore bussa alla porta con la nuova lampadina in mano. Le apre la donna in costume da bagno e tutta cosparsa di crema solare (?)

Una volta entrato in camera l'albergatore si accorge di cosa stia succedendo: la donna ha spostato i letti della camera dalla loro posizione originale affinché stiano di fronte alla porta-finestra che da sul balcone e, lasciando quest'ultima ben chiusa, se ne stava stesa sul letto (sulle lenzuola) cosparsa di crema solare tentando di prendere la luce del sole che passa dal vetro!!!!!!

L'albergatore si agita vedendo le macchie di crema solare sulle lenzuola e chiede spiegazioni alla donna e questa risponde candidamente "ho letto che a prendere il sole dietro un vetro ci si abbronza prima".

(E questa come la classifichiamo??????)

(827) La prolunga

L'albergatore nota che ad una delle prese all'esterno dell'albergo é attaccata una spina con un lungo cavo elettrico di tipo industriale. Segue il cavo ed arriva all'angolo più estremo del parco (una trentina di metri di distanza dalla presa).

Un cliente se ne sta seduto su una sdraio con un piccolo pc portatile attaccato ad una grossa prolunga avvolgibile!?!?

Chiedendo spiegazioni questi spiega che la batteria del portatile dura poco per cui si é portato da casa questa grossa prolunga e che preferisce stare nella parte più isolata del parco per avere più tranquillità.

(Mah....)

(826) Mezza cosa??? Avanti-indietro 4 volte!!!!!!!

Una donna sulla cinquantina si presenta al banco della reception (1). Vuol sapere se c'é una camera libera per una o due notti. La camera c'é e l'albergatore descrive alla donna i servizi. Dettò ciò illustra i prezzi: "Viene 45 euro a notte a persona con colazione o 58 in mezza pensione"

CLIENTE: "Mezza cosa?"
ALBERGATORE: "Mezza pensione"
CLIENTE: "Ehm, mi scusi... non ho capito"
ALBERGATORE: "Mezza pensione"
CLIENTE: "Mezza pensione?"
ALBERGATORE: "Si"
CLIENTE: "E sarebbe?"

Dopo aver spiegato alla donna cosa sia la mezza pensione la vediamo allontanatsi dall'albergo con la stessa macchina con cui era arrivata.

Passano venti minuti e la donna ritorna (2) per chiedere se nella camera ci sia l'aria condizionata. L'albergatore (che l'aveva già detto prima quando illustrava i servizi della camera e dell'Hotel) ripete di si.

La donna se ne va nuovamente.

Passa un'altra mezz'ora e rientra (3). Stavolta col marito. Vogliono vedere la camera di persona. Sembrano soddisfatti. Vanno a prendere i bagagli in macchina.

Dopo un minuto la donna torna alla reception (4) senza bagagli e chiede "ma camere con un balcone più grande ce ne sono?". L'albergatore spiega che é libera una camera con terrazza grande ma che purtroppo é senza aria condizionata.

Dalla hall vediamo la macchina che se ne va nuovamente.

(Basta! Piuttosto me l'affitto da sola e ci dormo io stanotte!!!)

(825) Il percorso del Sole

Postato su desperate receptionist


Domenica mattina, nel delirio delle partenze, una signora mi chiede: scusi mi può dire precisamente che percorso fa il sole così ho un'idea di quanto si scalderà la mia camera


(Mah non so come faccia il sole di dove abita lei ma dalle nostre parti sorge ad est e tramonta ad ovest)

(824) Le richieste dei Vip: incontentabili e tirchi

Post pubblicato su Il Giornale

Chi lavora ai tavoli deve sopportare tutte le manie degli avventori, soprattutto vip: ma ora è tempo di rivincita. In due libri le ex dipendenti di locali famosi fanno le "spie" sulle richieste più assurde


Alle celebrità piace essere allergiche a qualcosa. Noci, pesce con squame o senza, zucchero, uova d’anatra, tuorlo d’uovo, finocchio, ananas, persino il tartufo: qualunque prelibatezza può rientrare fra gli alimenti intollerabili. È la prima regola a cui chef e camerieri devono adattarsi: non c’è limite al capriccio del cliente, soprattutto vip.
Lì per lì i dipendenti del ristorante non possono far altro che abbozzare un sorriso accomodante. Ma, una volta abbandonata l’uniforme, cameriere e maître possono vendicarsi e spifferare le manie dei clienti. Lo hanno appena fatto Heather e Rose MacDowell, gemelle ed ex cameriere in locali di New York e San Francisco e Phoebe Damrosch, ex chef de rang al Per Se di Manhattan: le tre hanno raccontato le loro avventure in due libri, rispettivamente Omelette (Rizzoli) e Servizio compreso (Ponte alle grazie). I clienti taccagni sono i protagonisti di bitterwaitress.com, sito dove le «cameriere amareggiate» sfogano la delusione verso i vip poco generosi. Come l’attrice Lindsay Lohan che ha lasciato tre miseri dollari di mancia su un conto da 75.
Il prototipo degli incontentabili sono i signori Lagnos, coppia che - spiega la Damrosch - ordina l’acqua «né liscia né gassata», vuole abbassare le tende proprio al tramonto, critica la fotocellula del rubinetto e il colore dei tovaglioli. Alla prima portata di carne, poi, la signora si accorge di essere vegetariana, anche se come antipasto ha mangiato foie gras. Sembra impossibile trovare una via d’uscita, ma la vendetta ha poteri terapeutici. Lasciati i tavoli lussuosi del Per Se, dove solo chi paga conti da 20mila dollari può sperare di saltare una lista d’attesa lunga mesi, la Damrosch può permettersi di scherzare sulle celebrità che hanno affollato il ristorante newyorchese: sempre «le ultime ad arrivare a una tavolata», non possono fare a meno di parlare di altri vip, chiamandoli però per nome («Giusto per farti venire il dubbio: quale Bobby sarà? De Niro? Duvall? Redford?»). Oppure chiedono menu «tutti a base di funghi».
C’è stata la volta in cui la ex cameriera ha dovuto ripetersi «salmone, salmone, salmone» per non sbagliare la pronuncia al momento di servire Salman Rushdie. E quella in cui ha portato una sedia in più per il cane imbalsamato. Le gemelle MacDowell hanno ricevuto consigli sulla capigliatura, le scarpe e l’umore; e hanno visto la scrittrice Danielle Steel piluccare il pranzo sfoggiando il rossetto sui denti perfetti. L’incubo vero - confessano le ex cameriere - sono le variazioni infinite, alla Meg Ryan in Harry ti presento Sally. Il consiglio? «Se volete far cambiare la maggior parte degli ingredienti di un piatto, magari vi converrebbe sceglierne un altro». Ma il cliente pensa di avere sempre ragione. Anche a rischio di finire in un libro.

(823) Mistery guest???

Post apparso qui


Il distinto signore che prova 10 paia di scarpe, la signora che si fa impacchettare i collant, lo studente che dice al cameriere "Scusi, questa pizza non mi piace, posso averne un'altra?": potrebbero essere non clienti incontentabili ma persone al lavoro per valutare cortesia, professionalità, perfino abbigliamento e acconciatura dei dipendenti di un certo negozio o supermercato, Negli Usa li chiamano mistery shopper; in Italia dove sono nati da una decina d'anni ma stanno esplodendo ora, sono i "clienti misteriosi". Il senso da una parte è: come essere pagati per fare shopping. E dall'altra: come sapere se i negozi in franchising o quelli di proprietà (magari in assenza dell'imprenditore), lavorano come si deve.
La loro identità è mantenuta segreta dalle società che li reclutano (due le più importanti in Italia). Chi sono? Studenti, casalinghe, impiegati, ma non mancano professionisti e disoccupati.
Quanto si guadagna? Dai 13 ai 25 euro per ogni visita (e se ne possono anche fare varie al giorno) e i pasti sono tutti rimborsati. Chi decide di fare sul serio può guadagnare molto di più: «Noi siamo specializzati in campo automobilistico - dice Massimo Gorga, direttore di ricerca della Unicab - Facciamo una selezione mirata dei mistery, li addestriamo e poi li mandiamo in giro dai concessionari a fingersi potenziali acquirenti. Paghiamo fino a 300 euro a visita."


(822) Turisti nervosi e incontentabili

Articolo de Il Tirreno


«Turisti nervosi e incontentabili»

Docce non in funzione, l'assessore Cini risponde seccato
    di Enrico Giovannelli CASTIGLIONE. «I turisti a volte sono davvero incontentabili, e l'amministrazione comunale non riesce a dare risposte alle lamentele, talvolta assurde, che arrivano ogni giorno».  E' questa la replica dell'assessore ai lavori pubblici, Alessandro Cini, dopo le segnalazioni avanzate da alcuni residenti e turisti, per la mancanza di servizi sulla spiaggia. Proprio il Tirreno aveva dato voce e riportato un disservizio proprio nella zona dell'ex bagno Marystella: nella nuova "terrazza a mare", considerata una piazza di socializzazione, sono stati installate delle docce e dei lava piedi, che però non sono mai entrati in funzione. Da qui la "protesta" dei bagnanti, e la risposta dell'assessore Cini: «A Castiglione i servizi ci sono eccome, come pure le proposte estive di spettacoli e cultura. Il fatto è che molte volte i turisti non colgono quello che noi facciamo e sanno solo muovere critiche». L'assessore Cini continua nella sua nota: «Non ci sono scuse che tengano, il fatto è che quando facciamo una cosa, spesse volte arriva la lamentela che avremmo dovuto farne un'altra. E' un modo poco sereno di comportarsi che rende difficile anche il nostro lavoro di amministratori. E' come se le vacanze innervosissero chi le fa, invece di calmare gli animi. Ad esempio, molti si lamentavano che negli scorsi anni non c'erano iniziative culturali o di spettacolo in paese. Quest'anno che ci sono, in pochi vi partecipano». A dire la verità non sono solo i residenti e turisti a lamentarsi, ma anche i commercianti: il paese è vuoto. La crisi economica è arrivata anche a Castiglione, e anche se azzardare stime è difficile, c'è chi parla di un ridimensionamento del giro di affari addirittura del 50%.  L'assessore Cini sottolinea ancora: «In Comune arrivano le lamentele più disparate e alcune anche contraddittorie, bizzarre e paradossali. C'è chi si lamenta delle zanzare e quelli che invece non vorrebbero disinfestazioni dannose per l'ambiente. Chi si lamenta della Ztl in centro e chi non vuole macchine lungo il corso. Chi chiede più iniziative culturali e chi è infastidito dal rumore di un microfono. Chi si lamenta delle multe e chi del fatto che non trova parcheggi riservati ai residenti perché occupati da turisti. Chi lamenta la presenza di troppi abusivi, e chi critica la scelta delle magliette gialle che volevano servire da deterrente. Alcuni che giustamente denunciano la mancata presenza della guardia medica e poi se la prende con il Comune che ha più volte segnalato il problema alla Regione competente in materia». Sulla questione del Marystella Cini aggiunge: «Turisti nervosi e incontentabili che vorrebbero addirittura trovare nella bella terrazza sul mare dell'ex bagno Marystella docce e lava piedi. Forse molti non sanno che quella zona è rimasta bloccata per anni a seguito di travagliate vicende giudiziarie e solo da un mese siamo riusciti a riportare al Comune la concessione demaniale. Pertanto da adesso quella terrazza è a disposizione dell'amministrazione. Ho messo la valorizzazione di quello spazio fra le priorità per l'estate 2011. Purtroppo per quest'anno verrà lasciata com'è».

    (821) Clienti Buoni e Clienti Cattivi

    Un post proveniente da l4news riguardante la scelta dei clienti. Non parla di hotel e turismo ma in quanto a gestione aziendale della clientela comunque é interessante:


    Una settimana fa mi ha scritto un nostro ex cliente che ha un’azienda che vende prodotti per l’ufficio.
    Era una di quelle mail di sfogo sulla situazine del proprio business, che ogni tanto ognuno di noi scrive non alle persone con si hanno dei rapporti quotidiani, ma a quelle che si sentono raramente, in modo da sentir meno la pressione del giudizio…
    In questa mail, tra le altre cose, mi parlava della sua concezione di “cliente buono” e “cliente cattivo”.
    Come per tutti gli imprenditori, il ritratto del suo “buon cliente” era quello di una persona o azienda che:
    1. Capisce il valore del prodotto o servizio proposto;
    2. E’ corretta in sede di trattativa commerciale;
    3. Non chiede sconti;
    4. Paga puntualmente;
    5. Si fidelizza all’azienda.
    Viceversa, mi descriveva il cattivo cliente come quello che:
    1. Pur capendo il valore del bene che sta acquistando comunica al venditore un senso quasi di repulsione;
    2. Cerca di usare tutte le astuzie per indirizzare la trattativa commerciale in modo a lui favorevole;
    3. Contratta sul prezzo e su ogni condizione economica in cui sente vacillare il veditore;
    4. Non paga o paga in ritardo;
    5. Non si fidelizza all’azienda.
    Io dopo un pò gli ho risposto provocatoriamente con una mail che aveva come oggetto: “Ho trovato la soluzione per te…”.
    Nel corpo della mail ho scritto:

    Lavora solo con i clienti buoni!
    Quando l’ha vista ovviamente mi ha chiamato un pò alterato: credeva che lo prendessi in giro.
    Invece io facevo sul serio: gli ho spiegato che il suo problema era quello di non essersi creato la possibilità di scelta tra i propri potenziali clienti.
    Questo perchè stava utilizzando il sistema di vendita che Nicola chiama “dell’aspirapolvere” (ad esempio in questo post ne parlava in riferimento ai professionisti).
    Quindi, in sostanza, si esponeva al rischio, sempre più alto in questo periodo, di imbattersi in una percentuale troppo elevata di cattivi clienti.
    Poi gli ho detto che secondo me la vera distinzione non deve essere fatta tra clienti, ma tra sistemi.
    In pratica, a mio modo di vedere, lui non ottiene soddisfazioni commerciali adeguate perchè

    il suo sistema di vendita è meno forte del sistema d’acquisto di alcuni dei suoi clienti!
    Ecco due aspetti secondo me essenziali, che sono poi quelli alla base anche di Vendite Web.

    Riuscire a generare un flusso costante di richieste da parte di potenziali clienti interessati ai nostri prodotti o servizi, tra le quali poi poter compiere una scrematura, confortati dal fatto che dopo quelle richieste, altre ne arriveranno.
    Riuscire a creare un sistema commerciale che dia più forza alla nostra offerta, influenzando il potenziale cliente, e predeterminando in lui una propensione ad acquistare presso di noi.
    Alla fine il mio ex cliente ha acquistato Vendite Web.
    Mi ha detto che se funziona per la sua azienda, pretende di essere citato come testimonial, perchè si sente un caso disperato!
    Io non credo molto ai testimonials (abbiamo scelto di non utilizzarli), ma vi terrò informati…

    (820) Ma il cliente, anche nella ristorazione "ha davvero sempre ragione"?

    Post proveniente da Cameriereagogo

    Questo famosissimo proverbio, che dice "Il cliente ha sempre ragione", mi viene in mente ogni qual volta trovo dei clienti difficili da trattare, e se vedo che il discorso si discosta un attimino dalle righe normali cerco sempre di mantenere la calma. 

    Chissà quante volte sarà capitato anche a te, caro amico, o collega, di imbatterti in persone o clienti pesanti; ma perché si dice che il cliente ha sempre ragione?

    In realtà i clienti, non è vero per nulla che hanno sempre ragione, anzi, ti dirò che molti clienti, se dovessero essere trattati come trattano i camerieri, ... chissà quante dovremo dirgliene. Ma non si può, perché ne va della buona immagine del punto ristorativo, e anche perché in certi momenti è meglio conservare la pazienza.

    Cercare se sorge qualche problema di risolverlo nel migliore dei modi, porta sempre a grande beneficio, sia per il cliente che è un problema, e sia per quelli che sono nella stessa sala a mangiare in quel stesso servizio. In tutti questi anni ne ho viste di ogni, ma per fortuna esiste anche una grande schiera di persone educate, che mi hanno sempre ringraziato per il mio devoto servizio.

    Il mio punto di forza è e continua ad essere, quello di cercare di coltivare un bel modo di fare per capire le persone. Io quando vado su un tavolo di clienti mi metto nei panni del cliente, e penso che se è seduto lì davanti a me al ristorante è ovvio che ha scelto di venire lì perché è convinto che lo servo bene, che mangerà bene e che si sentirà a suo agio, e io devo trasmettergli questa cosa, che per me è molto, molto importante.

    Come dico nel mio REPORT, e l' MP3, che nella filosofia del successo nel business ristorativo, 
    una delle cose più importanti da capire, non è servire il cliente e basta, come se tu vendessi un panino al salame, ma capire, che la persona che viene al ristorante, spende del denaro e considera il periodo che passa al ristorante, come un lusso concesso a se stesso, per cui in quel momento, vuole essere servito bene. Se poi porta degli ospiti a maggior ragione vuole fare bella figura.

    Per cui caro amico, è ovvio che anche se la ragione non ce l'ha, "il cliente ha sempre ragione!".
    Dammi retta, anche a ribattere non conta nulla anzi, ti rovini il fegato, (di scenette ne ho viste tante) fa male alla salute, tu dì sempre di si che vedrai che le persone restano più persuase, anche quando sono nel torto.

    (819) L'origine della frase "Il cliente ha sempre ragione"


    LE ORIGINI DELLA FRASE
    La frase viene ormai intesa come un detto popolare o proverbio da interpretarsi alla lettera, mentre in realtà si tratta di uno SLOGAN PUBBLICITARIO nato agli inizi del ventesimo secolo. Nello specifico sembrerebbe essere stato coniato per il grande magazzino "Marshall Field's store" di Chicago, creato già sul finire del diciannovesimo secolo da Marshall Field. Il negozio fu un'istituzione per la città fino al 2006, quando venne sostituito da Macy's.

    La paternità della frase viene però contestata da chi ritiene fosse stata creata per il "London Selfridges store" creato nel 1909 da
    Harry Gordon Selfridge (1857-1947). Nato nel Wisconsin, Selfridge lavorò per Marshall Field dal 1879 al 1901.

    Entrambi furono imprenditori molto attivi nel loro campo ed é certo che fu uno dei due a creare lo slogan, anche se non é dato sapere esattamente chi.

    Ovviamente non volevano interpretare letteralmente lo slogan. Quel che volevano era far sentire speciale il cliente inculcando nei loro dipendenti l'idea che il cliente fosse sempre nel giusto anche se era vero il contrario.

    La policy dell'azienda di Chicago, così come lo slogan erano ben conosciuti nel mondo intero già all'inizio del ventesimo secolo. Sul quotiniano "Kansas City Star" del gennaio 1911 compare un articolo riguardante un negozio locale che si é voluto organizzare in base allo stesso modello:

    [George E.] "Scott ha fatto qui in città ciò che Marshall Field ha fatto a Chicago, Wannamaker a New York e Selfridge a Londra. Nel suo negozio segue la regola di Fields e presuppone che il cliente ha sempre ragione"
    Nel 1908 al famoso albergatore francese  César Ritz (1850-1918) venne accreditato lo slogan "Il cliente non ha mai torto". Non é lo slogan che tutti ricordano, ma difficilmente si potrà dire che abbia un significato diverso da "il cliente ha sempre ragione"

    Nonostante sia incerto se lo slogan originale sia stato coniato da Field o da Selfridge é comunque corretto definirlo "d'origine americana". Ciò che invece non possiamo condividerne é il messaggio di fondo.



    IL CLIENTE NON HA SEMPRE RAGIONE
    Lo slogan, però, se agli inizi del secolo venne inteso come elemento di policy interna e di promozione da alcuni grandi magazzini, si é oramai diffuso in tutto il mondo occidentale ed oltre e viene ovunque inteso come una sorta di "detto popolare", "proverbio" e connotato quindi da un'aura di saggezza del tutto immeritata.

    Sono ben noti invece gli effetti negativi della lettura e messa in pratica letterale del suddetto slogan, che ironicamente provocano esattamente il contrario di quel che vorrebbe invece ottenere.

    La frase che sintetizza il pensiero de: "il cliente NON ha sempre ragione" é la seguente:
    "Fatemi capire: l'azienda dovrebbe assecondare i clienti irragionevoli, petulanti, arroganti ed eternamente insoddisfatti anziché venire incontro a chi fa questo mestiere da anni mettendoci tutto se stesso?"
    E' assurdo definire che qualcuno abbia ragione solo in merito della posizione che ricopre (a questo punto basterebbe creare lo slogan "I vigili hanno sempre torto" et voilà, niente più multe!) I motivi per cui "il cliente ha sempre ragione" non funziona sono qui elencati:

    1) Rende infelici i dipendenti
    Se il dipendente che fa bene il suo lavoro viene svalutato di default rispetto alla clientela non sarà felice sul lavoro.
    2) Offre un vantaggio eccessivo ai clienti scorretti
    Il cliente che vuole avere una notte gratis perché il the in omaggio non era di suo gusto é meglio vada a quel paese, perché se lo assecondiamo si corre il rischio che torni nuovamente facendo ancora storie!
    3) Certi clienti fanno male all'azienda
    Un cliente taccagno e puntiglioso, che fa perdere ogni volta mezz'ora per questioni di poco conto ed impedisce allo staff di seguire altri 3-4 clienti che hanno richieste normali é meglio perderli che continuare ad assecondarli.
    4) Peggiora il servizio ai clienti
    Un dipendente felice é un dipendente che lavora meglio. Se il dipendente viene sempre in secondo piano ed ai clienti é permesso abusare dei servizi dello staff é naturale che col tempo i dipendenti si limiteranno a svolgere giusto il minimo indispensabile.
    5) Certi clienti hanno torto marcio
    Il cliente che pensa di poter fare tutto quel che gli pare senza tener conto degli altri ospiti NON ha ragione di default! Anzi, se supera certi limiti é pure meglio che se ne vada.


    CERTI CLIENTI FANNO MALE ALL'AZIENDA
    Clienti abusivi, che pretendono molto più del dovuto, che trattano continuamente sul prezzo, che non rispettano le regole, che fanno continuamente i furbi. Sono solo alcuni esempi di clienti che fanno male all'azienda: assecondare certa gente significa rimetterci in termini di tempo, denaro e salute.  
    Così come colui che cura un orto sradica le erbacce per far crescere meglio le piante da frutto, chi lavora a diretto contatto con la clientela deve premiare i clienti onesti e corretti e lasciare che quelli disonesti e str**** vadano a far perdere tempo, denaro e salute a qualcun'altro!






    Maggiori dettagli su positivesharing
    Altro link a riguardo su Operaomnia



    Qui un altro articolo riguardo al fatto che la felicità sul posto di lavoro accresce pure la qualità del lavoro stesso.

    (818) L'aria condizionata é troppo fredda

    Coppia danese ha fatto di tutto per avere una camera con aria condizionata. Dopo pochi giorni si presenta alla reception con le valigie pronte dicendo di voler partire immediatamente (a metà del periodo prenotato) poiché l'aria condizionata della camera é "troppo fredda" (ma cosa dicono? I clienti possono regolarsi la temperatura da se?) ed avrebbero avuto entrambi "problemi al collo", per cui vorrebbero partire immediatamente pagando solo quanto pernottato.

    (Beh, se siete stati VOI ad impostarvi una temperatura troppo bassa, allora sappiate che VOI siete i responsabili dei vostri stessi malanni e comunque adesso VOI pagate quanto ci avete prenotato!)

    (817) Mi basta il cellulare

    Un uomo chiama in Hotel. Vuol prenotare una camera per tre giorni e verrebbe nel prossimo weekend. La camera c'é e prezzo e servizi vanno bene. Per poter effettuare la prenotazione l'albergatore chiede di poter avere il numero di carta di credito dell'uomo ma questi dice di avere solamente un bancomat.

    A questo punto l'albergatore chiede di poter avere almeno un fax o una email di richiesta a cui mandare poi la conferma per iscritto ma l'uomo dice di essere in viaggio ed avere difficoltà a mandare e ricevere fax o emails.

    Come ultima opzione l'albergatore dice di potersi accontentare di un numero di cellulare (che ovviamente richiamerà due o tre volte per accertarsi che la prenotazione vada a buon fine). L'uomo dice di non ricordarsi il numero a memoria e che deve estrarre la sim dal telefono per poter leggere il numero.

    L'albergatore dice che aspetterà il tempo che l'uomo smonti il telefono, legga il numero e richiami in Hotel per comunicarlo.

    Non si é fatto più sentire, ovviamente!

    (Pff, penoso...)

    (816) Il Cliente col moccio al naso

    Una segnalazione inquietante:

    "Da due giorni abbiamo in casa un orrendo vecchietto che ha costantemente la bavetta di moccio che gli cola dal naso! Fa venire il voltastomaco! Ha tutta la maglietta macchiata sul davanti BLLEEEAH!!! Ieri sera un cliente ha chiesto di cambiargli tavolo al ristorante per non vedere il vecchiaccio in faccia! COSA DOBBIAMO FARE???"

    (815) Le Bariste ... Sante Subito!!!

    ..a casa fanno colazione con il latte scaduto scaldato dentro il pentolino..poi quando devono fare colazione al bar sono tutti sofisticati..e il cappuccino con poca schiuma...e senza schiuma ben caldo...oppure tiepido...e i cornetti na volta sono troppo ripieni,un altra sono troppo vuoti...addirittura mi hanno chiesto un cornetto ben cotto!aooooo mica te stai a magnà un piatto de pasta o una bistecca...camminaaaaaa fai colazione e non rompere le palle a chi sta lavorando!!!!!!..


    (814) La sicurezza e le regole negli Hotel che infastidisconi i clienti

    La Sicurezza che da fastidio

    Non sono pochi i casi in cui i clienti si lamentano di dispositivi obbligatori e regole degli alberghi atti alla sicurezza dei clienti stessi o al rispetto della legge. Come colui che si lamenta di non poter correre con la propria automobile a 100km/h in centro città davanti alle scuole, c'é pure chi ha trovato da lamentarsi riguardo:


    La lucetta del rilevatore antincendio che lampeggia sopra il letto "e non ci lascia dormire".

    Le porte a molla che si chiudono automaticamente. (dispositivo antincendio)

    Le piastrelle antisdrucciolo che, essendo più ruvide e porose, non sono mai belle splendenti.

    Il poggiamano del balcone che, troppo alto, "taglia" il panorama visto dal letto.

    La cordicella d'allarme della doccia che "non si sa a cosa serve" (anche se c'é scritto "allarme" e viene regolarmente tirata senza motivo da 50% dei clienti per cui gli albergatori non lo ascoltano più).

    Il campanello dell'ascensore che i bambini si divertono a far suonare senza motivo disturbando il sonno altrui.

    L'allarme antincendio che qualche scemo a volte preme solo per crear disturbo.

    Le porte d'emergenza che quando vengono aperte fanno scattare l'allarme ed il cliente se ne lamenta.

    Le porte che non si possono chiudere con due mandate dall'interno (dispositivo di sicurezza)

    Il sensore antifumo che scatta se uno resta chiuso tutto il pomeriggio in camera a fumare a finestre chiuse.

    L'obbligo di fornire i documenti al check-in.

    La piscina poco profonda inadatta a far tuffi.

    Il divieto di camminare a piedi scalzi nelle aree comuni.

    L'obbligo di farsi la doccia quando si entra in piscina.

    La presenza di cloro nell'acqua della piscina.

    L'obbligo di far registrare i propri accessi ad internet.

    la chiusura della piscina per mezz'ora al pomeriggio per regolare il ph dell'acqua.

    La chiusura della piscina al mattino presto per la pulizia ordinaria.

    Il divieto di portare bottiglie e bicchieri di vetro in piscina.

    Il divieto di usare la piscina di notte, quando manca il bagnino e quando piove.

    L'obbligo per i genitori di accudire i propri bambini.

    Il divieto di usare materassini gonfiabili in piscina.

    La richiesta da parte dell'albergo di avvertire il bagnino se non si sa nuotare e si vuol comunque usare la piscina.

    L'obbligo per i padroni di accudire i propri cani.

    Il rifiuto da parte della cucina di preparare piatti "critici" come uova alla coque, tiramisù etc.

    Il consiglio di usare cuffiette ed occhialini in piscina

    La presenza di scale antincendio "vicine al proprio balcone".

    L'impossibilità di regolare l'aria condizionata a più di dieci gradi C° di differenza dalla temperatura esterna.

    La maggior presenza di prodotti confezionati in Hotel (alcune interpretazioni dell'HACCP).

    "La pareti insonorizzate mi impediscono di sentire se i miei figli nella stanza accanto fanno baccano".

    La richiesta di certificati medici per poter accedere alla sauna e/o al bagno turco o altri trattamenti simili.

    Il bagnino é troppo pignolo.

    Il divieto di giocare a cart nelle aree comuni (Giochi Proibiti).

    L'acqua della doccia non é bollente.

    La richiesta da parte dell'albergo di fornire i dati del proprio veicolo parcheggiato

    In inverno, la temperatura dell'albergo non supera i limiti imposti e/o consigliati dalle amministrazioni alle strutture pubbliche.

    L'obbligo di usare il casco con le bici fornite dall'albergo.

    L'obbligo di firmare una liberatoria per poter usare le bici dell'Hotel.

    "Le coperte ed i divani non sono buoni come quelli che avevate prima" (sostituiti con modelli ignifughi in base alle disposizioni dei vigili del fuoco)

    "L'erba del Parco é giallognola: non la curate bene; gli date troppa poca acqua" (Albergo che segue le direttive comunali riguardo l'emergenza idrica dell'anno in corso)

    L'obbligo di mettere la museruola al cane nelle aree comuni.

    L'attenzione da parte dei baristi che si allarmano se un cliente "a loro avviso" stia bevendo troppo alcool o troppe bevande ghiacciate sotto il sole rovente.

    Il rifiuto da parte dell'albergo di conservare nel proprio frigorifero cibi inadatti (funghi di dubbia proveninza ecc).

    La richiesta da parte dell'albergo di segnalare alla Reception il percorso delle escursioni montane previste.

    La presenza dell'idrante proprio davanti alla porta della propria camera.

    L'obbligo di differenziare i rifiuti anziché gettarli tutti assieme.

    L'obbligo del silenzio totale dopo le 23

    L'obbligo di non parcheggiare la macchina di fronte alle scale antincendio.

    L'obbligo di liberare la camera entro un certo orario.

    L'obbligo di accedere ai pasti solo entro gli orari dei pasti stessi.

    Il divieto di far partire razzi, razzetti o altri generi di fuochi artificiali dai balconi delle camere durante le ricorrenze di fine anno.

    Il divieto di fumare nelle camere e nelle sale per non fumatori.




    (813) Quelli che... provano cose nuove!

    Quelli che vanno a fare una passeggiata in montagna senza attrezzatura, senza cartina, con l'abbigliamento sbagliato e che regolarmente si perdono o tornano a casa col buio poiché hanno sottostimato il tempo di percorrenza.

    Quelli che "sono in vacanza e voglio fare qualcosa di nuovo" e si gettano in imprese superiori alle proprie capacità, tipo l'impiegato d'ufficio il cui unico sforzo fisico negli ultimi quarant'anni é stato portare la spesa dalla macchina all'ascensore e che decide di fare rafting estremo. Oppure quello che non sa nuotare e si getta in imprese acquatiche.

    Quelli che a malapena hanno ancora un paio di punti sulla patente ed affittano un acquascooter per correre come pazzi sull'acqua e regolarmente provocano danni o incidenti a sè e/o agli altri.

    Quelli che s'infilano in acqua pur essendo bel mezzo della digestione.

    Quelli che noleggiano una macchina di lusso solo per farsi notare nella località di villeggiatura ma poi scoprono di non saperla portare.

    Quelli che fanno snowboard fuori pista e provocano le valanghe.

    Quelli che vogliono fare una scalata di 6° grado quando a malapena riescono a risalire una scala a pioli.

    Quelli che stanno tutto l'anno chiusi in casa e poi si gettano di colpo sotto il sole a 40° senza protezioni adeguate.

    Quelli che con l'afa a cui non son abituati continuano a bere bibite ghiacciate e poi gli vien la cacarella.

    Quelli che "tanto ho la carta di credito" ma non la usano mai e quando devono pagare l'albergo scoprono che esiste una cosa chiamata "massimale"

    Quelli che non erano mai saliti su una nave, prenotano una crociera di dieci giorni e poi scoprono di soffrire il mal di mare.

    Quelli che scelgono una meta con leggerezza e poi si lamentano perché non gli piace.

    Quelli che hanno mille esigenze, non lo dicono a nessuno e poi brontolano.

    Quelli che soffrono di cuore e salgono comunque sulle montagne russe dei parchi a tema.

    Quelli che soffrono il caldo ma vanno in vacanza nl deserto e per risparmiare scelgono una camera senza aria condizionata.

    Quelli che mettono l'aria condizionata al massimo e poi, dopo tre giorni si sbalzi di temperatura si ritrovano con tutte le ossa doloranti.

    Quelli che hanno comprato la telecamerina/fotocamerina apposta per le vacanze ma non la sanno usare ed hanno bisogno dell'aiuto del personale dell'Albergo per accenderla.

    Quelli che usano la macchina solo per fare casa-ufficio si stupiscono se al primo viaggio serio qualcosa smette di funzionare bene (un controllo prima della partenza no, eh?).

    Quelli che si portano il computer da casa per controllare la propria posta elettronica ma sanno a malapena cosa sia il WiFi.

    Quelli che hanno comprato il navigatore apposta per le vacanze e finiscono in località assurde distanti decine di chilometri dalla meta desiderata.

    Quelli che hanno sottoscritto un viaggio "100% esotico" di due settimane ed al secondo giorno senza cappucino e brioche a colazione sono già di malumore.

    Quelli che "tanto che sono in vacanza mi leggo il mio unico libro dell'anno", dopo i primi capitoli smettono di leggerlo ma se lo portano comunque in spiaggia ed alla fine della vacanza lo lasciano regolarmente in Hotel!

    Quelli che quando prenotano in una località in cui non sono mai stati si son fatti i castelli in aria immaginandosi chissacché ed immancabilmente restano delusi.

    Quelli che in vacanza si mettono addosso abiti orripilanti "perché tanto sono in vacanza e chissenefrega!"

    Quelli che in vacanza comprano strampalati giochi da spiaggia che, una volta finita la vacanza, non useranno mai più.

    Quelli che vogliono darsi alla pesca tanto che sono in vacanza e capitano regolarmente in zone dove la pesca é vietata a pescare specie protette con attrezzatura non adatta!

    Quelli che vogliono provare a fare i sub pur soffrendo gravemente di claustrofobia.

    Quelle che costringono il fidanzato ad andare sempre in luoghi nuovi ed ogni volta si lamentano dicendo che "quello dell'altra volta era meglio"

    Qulli che in Calabria vogliono assolutamente provare il peperoncino calabrese quando a casa basta un granello di pepe per farli urlare di dolore!

    Quelli che hanno mille fobie riguardo gli animali e vanno comunque allo Zoo.

    Quelli che é meglio se provino cose nuove un poco per volta.........

    (812) Un semplice Toast

    Pomeriggio.

    Un cliente va alla Reception dicendo di aver fame e di voler pranzare.
    La Recptionist gli dice con un sorriso che "forse" più che alla Reception dovrebbe rivolgersi al bar (!)

    Una volta davanti al barista il cliente ripropone la sua richiesta e si stupisce che alle tre del pomeriggio il barista non possa preparargli un piatto di pasta o una bistecca alla griglia (!!)

    Il barista però elenca tutto quel che può preparare, ossia panini, tramezzini, toast ed altri tipi di snack da bar. Il cliente dice che gli basta un semplice Toast. Quando però chiede al barista cosa ci sia dentro il Toast (!!!) quest'ultimo inizia a preoccuparsi. Gli spiega che c'é del prosciutto cotto,  formaggio Edamer e volendo una farcitura a richiesta tra maionese, salsa ai carciofi ed altre salse ancora.

    Il cliente storce il naso. L'Edamer non lo conosce e quindi é ovvio che non gli piace (!!!!) e chiede se invece sia possibile farlo con delle scaglie di Grana (!!!!!). Il barista spiega che volendo tutto é possibile ma che il grana non é molto adatto ad essere usato per un Toast. Quindi, dopo una breve discussione si giunge al compromesso di usare la Mozzarella.

    Poi salta fuori che anche il prosciutto cotto non gli va e quindi chiede che alternative ci siano. Il barista elenca gli affettati disponibili ma nessuno convince il cliente, ma alla fine decide di volere dei Wurstel al posto del prosciutto (de gustibus).

    Il barista procede a preparare il Toast come richiesto dal cliente, ossia pane, fette di mozzarella e wurstel tagliato in strisce e nessuna farcitura.

    Il barista serve il panino e torna al bancone ma poco dopo vede tornare indietro il cliente con il panino in mano: "non é saporito" (!!!!!!). Il barista spiega di aver preparato il panino come richiesto ma il cliente non é soddisfatto. Per cercar di salvare il salvabile il barista propone al clinte di aggiungere al suo Toast dei condimenti a scelta tra quelli disponibili e questi sceglie di aggiungerci anelli di cipolla ed una fettina di pomodoro.

    Inutile dire che il risultato era un panino orripilante che il cliente non ha apprezzato ed il barista ha cercato di rimuovere dalla memoria!

    (Ma la gente si renderà mai conto delle cose che chiede o ordina variazioni su variazioni tanto per rompere???)

    (811) Ancora sui Cani in Albergo

    Ecco un paio di commenti provenienti da Facebook - Crazy Hotel in cui si parla ancora degli attriti tra cani, alberghi e padroni dei cani:


    Una coppia +cagnolino al seguito... non molto "svegli". Sono soliti lasciare il cane in stanza mentre sono a spasso. Il cane non grandendo la cosa abbaia in continuazione. Chiamate disperate dagli altri clienti che chiaramente vorrebbero riposare... Concedo loro un giorno di tempo, per vedere se il cane si abitua alla situazione, magari deve ambientarsi, ma niente da fare. Oggi facciamo loro presente che sarebbe cosa gradita se non lasciassero solo il povero cane. La signorina inizia a sbraitare... siamo in vacanza! si figuri se dobbiamo fare i turni per badare al cane... poi, nell'altro hotel le stanze erano insonorizzate! E noi: guardi, in vacanza o meno state recando disturbo anche agli altri ospiti, trovate una soluzione... Sempre lei: certo che abbaia, si vede che il posto non gli piace! O.O
    Già... poverino, ma sa, è piuttosto difficile andare incontro anche al gusto dei cani...


    (Beh, l'errore é suo: avrebbe dovuto far scegliere l'albergo dal suo cane!)





    Ciao a tutti riguardo alla nota di Melinda aggiungo cosa è saltato fuori da dei nostri clienti. Il cane anche lui continuava ad abbaiare. La signora venne giù è sosteneva che il cane sentiva l'odore di quello precedente: come se tutti i clienti prima e che sono stati in quella camera fossero arrivati con il cane. Giuro in quella camera non c'erano mai stati cani...beh se non altro se ne è andata il giorno dopo...uau vittoria


    (Forse sentiva l'odore della padrona)



    Successo anche a me una situazione del genere un paio d'anni fa, i clienti dicevano che il cane che abbaiava non poteva essere il loro, quando gli ho fatto presente che era l'unico cane presente nell'hotel non hanno più fiatato. Comunque non capisco come mai le persone che hanno un cane lo vogliono portare con loro in vacanza se poi lo lasciano da solo per tutto il giorno in camera. Io stufo della maleducazione dei clienti con cane ho deciso da un paio d'anni di non accettare più animali domestici nell'hotel, anche se non ho niente contro gli animali. Quelli che fanno discorsi strampalati e pagine deliranti dove si accusano gli albergatori di non amare gli animali dovrebbero prima vedere cosa vuol dire "lavorare" con persone che non sanno minimamente cosa vuol dire convivere civilmente con le altre persone. Per finire non è assolutamente vero che gli albergatori non amano gli animali, dopotutto siamo tutto il giorno a stretto contatto con i turisti