(627) "Io sono un cliente: non spetta a me"

Una anziana signora tedesca, uscendo dalla sala colazioni va direttamente dall'albergatore e di fronte a lui inizia a sciorinare tutta una serie di lamentele talmente in fretta e convulse da risultare quasi incomprensibili.

L'albergatore chiede alla signora di spiegargli con calma di cosa si stia lamentando e questa dice che 8 anni fa, quando erano già stati ospiti qui, si erano trovati veramente bene, ma adesso la situazione é cambiata e "l'albergo non é più consigliabile".

L'albergatore, non capendo, chiede ulteriori chiarimenti. La donna spiega di essere infastidita dal rumore delle porte con chiusura automatica delle camere (quelle con "la molla").
L'albergatore spiega immediatamente che le porte a chiusura automatica sono un'imposizione di sicurezza per via delle leggi antincendio e che non é un qualcosa che dipende dalle scelte dell'albergatore.

Non potendo replicare la donna inizia a lamentarsi del fatto che alcuni ospiti della camera vicina (ma non ha voluto specificare quale: quella sopra, quella a sinistra, quella a destra?) fanno rumore di notte.

L'albergatore dice alla signora che se lei indicasse la camera "rumorosa" lui potrebbe dire qualcosa agli ospiti della stessa.

A questo punto la donna inizia una ramanzina "filosofica" asserendo che l'albergatore ha il "compito morale" di far rispettare gli orari di silenzio etc, ma l'albergatore risponde immediatamente che non ha orecchi dappertutto (se l'albergatore é al pianterreno non può certo sapere se quelli del 5°piano stanno facendo baccano) e che più che dare una "tirata d'orecchi" ai clienti rumorosi non può far altro (solo in casi gravissimi si valuta l'idea di scacciare dall'albergo qualcuno che disturba gli altri ospiti: non certo per aver fatto rumore al rientro da una serata "allegra" o aver fatto rumore a notte fonda, alla partenza per un lungo tour escursionistico).

Ma la rabbia della donna non é appagabile ed esige "qualcosa di più" dall'albergatore.
Con fare propositivo ed il più gentile possibile, l'albergatore chiede alla donna un consiglio su cosa lei crede lui possa fare per aiutarla e lei, secca, risponde: "Io sono un cliente: non spetta a me sapere di queste cose!". L'albergatore risponde: "ma guardi che non sono superman: sia lei che io siamo persone normali e se lei ha un suggerimento da darmi sono ben disposto ad ascoltarla". Lai non ha replicato e se ne é andata via offesa!

(UFF! Se sei nervosa per i cavoli tuoi vai a scaricare la tensione in un eremo, anziché farlo su di noi!!!)

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