(699) Togliamoci qualche sassolino dalle scarpe...

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Adesso che ho dato le dimissioni, nel mio ultimo mese di servizio in agenzia, posso finalmente togliermi qualche sassolino dalla scarpa ed elencare una bella serie di situazioni in cui spero di non trovarmi più per almeno qualche anno! Non voglio più litigare con chi si arrabbia con me perché la domenica mattina non fermano treni ad Ariano, perché a Roma i 5 stelle nel centro storico sono cari, perché non ci sono voli diretti da Napoli per Belo Horizonte e… credo di aver reso l’idea. Sarebbe stato divertente raccogliere in un diario tutte le assurdità che ho ascoltato in quattro anni di lavoro in agenzia di viaggi, ma non è mai tardi per rifarsi…
Vorrei solo che la gente non si comportasse sempre e in ogni caso con la prepotenza di chi pensa “io al tuo posto farei meglio di te”. Soltanto questo.

Ecco un bell’episodio fresco di giornata.

Quasi l’una, ora di chiusura, la mia testa già vola fuori dalle quattro mura dell’agenzia quando squilla il telefono.

IO: Buongiorno
CLIENTE: Buongiorno devo partire il 30… no il 29… 28… 29! Mi dice se ci sono le cuccette?
IO: Mi scusi non ho capito bene la data del viaggio…
C: L’ho detta!!! Il 29! Quindi il 28 sera! Anzi mi controlli per tutte e due le date.
IO: Va bene, qual è la destinazione?
C: (arrabbiandosi) La solita!
IO: Mi dispiace, forse ha chiamato prima, ma non ha parlato con me, me la potrebbe ripetere?
C: (sempre più alterato) Non ho chiamato prima, sto chiamando adesso per le informazioni! Io vado sempre a Milano. Foggia-Milano!
IO: Va bene, ora controllo. Una cuccetta da quante persone?
C: Da due.
IO: Un vagone letto da due allora.
C: No! Io voglio le cuccette da quattro! Però viaggiamo in due.
IO: (dopo aver controllato) le cuccette da quattro ci sono per tutte e due le date.
C: per curiosità mi dice quanto costa quella da due?
IO: Un attimo… il costo è di xx Euro
C: La cuccetta da quattro costa così tanto???
IO: No questa era da due, quella da quattro costa xx Euro.
C:Va bene allora passo oggi pomeriggio a fare i biglietti, dopo aver deciso.

Per la serie “meno male che parliamo la stessa lingua, se no sai che casino!”
E per fortuna che questo almeno era gentile e, soprattutto, non mi dava del tu (quanto odio chi mi dà del tu senza nemmeno presentarsi, ma chi ti conosce???), e alla fine non ha detto “grazie, il biglietto me lo faccio in stazione!”…
Alla prossima!

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