(755) Attenzione agli scrocconi!

Articolo pubblicato su squisito.org


C'è chi vorrebbe farle passare come le nuove regole di sopravvivenza. Da oggi c'è un «Manuale dello scroccone», scritto da Giuseppe Laganà, con tanto di esempi. Infatti il vero scroccone è colui che cerca sempre il consenso della propria vittima. Il parassita inconsapevole vive senza sensi di colpa le proprie passeggere debolezze ma ai parassiti professionisti occorrono invece regole e organizzazione.
Gli scrocconi, in realtà, sono i trionfatori nella catena dell’evoluzione e spiega la biologa Claudia Bordese, che ha tracciato un elogio del parassitismo nel mondo animale, «In natura gli scrocconi fanno da padrone da sempre, sono le specie più tenaci. Si guardi il pidocchio, parassita per eccellenza: da milioni di anni sopravvive indisturbato ottenendo nutrimento, riparo e mezzo di trasporto dall’essere nel cui pelo si rifugia».
A volte si parassiteggia per moda sociale, ci sono infatti stuoli di frequentatori sistematici di buffet inaugurali, vernissage capitolini, compleanni vipparoli. Anni fa ebbe investitura ed effimera gloria Rosanna, la signora romana scroccona per missione. Rosanna giocava sul suo aspetto curatissimo, si infilava nei più esclusivi saloni di bellezza di Piazza di Spagna, se ne andava senza pagare, ma bellissima e truccatissima si accomodava nei migliori ristoranti e pasteggiava a ostriche e champagne. Lo faceva tutti i giorni, cambiando locale, per il solo gusto di «fregare la ricchezza».
Laganà classifica esempi analoghi che attraversano tutte le classi sociali e tutte le categorie dell’umanità: «Lo scroccone è trasversale, non è detto che sia anche un avaro, può essere anche generoso. Io ho rilevato una grande tendenza allo scrocco sistematico ad esempio nei professori universitari, partendo dalle sigarette che chiedono agli studenti».
Il vero professionista, però, si cela nelle pieghe di ogni nostra frequentazione e ogni ritualità privata: «I parassiti che riescono sempre a passar vacanze e feste comandate nelle case altrui, quelli che scientificamente vanno a cena con persone di poco appetito e si rimpinzano di vivande costosissime, sfruttando il vantaggio che alla fine pagheranno alla romana. Per non parlare dell’arte raffinata di fingere la perdita o il furto del portafogli al momento di pagare il conto».
È vero. Tutti abbiamo un amico o un conoscente che si porta addosso il sospetto di essere sempre l'ultimo della coda quando si paga il caffè, ma ancora siamo nel dilettantismo. Esistono espedienti diabolici da viaggio come prenotare in hotel sempre delle camere di categoria standard, poi, una volta aperta la valigia, lamentarsi con la direzione con una qualsiasi scusa. Automaticamente si ottiene un upgrade a una stanza di livello superiore, assieme alle più sentite scuse.
Ci sono poi gli irriducibili del parassitismo cellulare: sono quelli che conoscono ogni tecnica per farsi richiamare. Un esempio? Basta salvare in memoria un sms, di quelli che ci avvertono quando un utente ha chiamato mentre non eravamo raggiungibili, cambiare data e orario e chiunque lo riceverà si sentirà in dovere di richiamarci, evitando di pagare noi la telefonata. Poi ci sono i consigli di parassitismo equo e solidale come andare in giro per grandi magazzini e supermercati per fare incetta di campioncini di cosmetici, profumi o assaggini vari.
Chi vuole osare di più può anche aggirarsi attorno al bancone del bar in ora di massimo affollamento con un bicchiere usato, preso da un tavolino da sgomberare, può procedere a ingozzarsi delle pizzette e altre delizie dell'happy hour. Insomma se li conosci poi, magari, li eviti...

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