(787) La classifica dei turisti più amati dagli albergatori


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Gli italiani in vacanza? Rumorosi, spendaccioni e spesso maleducati. Questo è l’identikit impietoso uscito in un sondaggio. Un’indagine fatta da Expedia, leader mondiale di viaggi online, rivela che i turisti italiani all’estero sono tra i più indisciplinati.
Il sondaggio mira ad incoronare il miglior turista tenendo conto: dell’educazione, delle capacità di adattamento agli usi e costumi che si trovano nei Paesi visitati, del rispetto nei confronti dei monumenti ecc.
Dall’indagine svolta dal noto tour operator emerge un’immagine del turista italiano pessima che, se da una parte ama vestire bene e distinguersi per lo stile e l’eleganza, dall’altra dimostra di conoscere molto poco ” l’a,b,c, ” delle buone maniere e del galateo.
L’indagine si basa sul giudizio rilasciato da più di 4 mila albergatori di diverse nazionalità a cui è stato chiesto di valutare i visitatori a seconda di questi parametri: popolarità, comportamento, cortesia, disponibilità a imparare la lingua del posto, curiosità di provare la cucina locale, generosità, pulizia, tranquillità, eleganza e propensione a lamentarsi.
Tenendo conto di tutti questi parametri e metri di giudizio, al primo posto della classifica, definiti da tutti come i turisti “modello”, i migliori in assoluto, troviamo i giapponesi. Seguono poi “a ruota” i tedeschi e terzi, a pari merito, inglesi e canadesi.
E gli italiani? Purtroppo per noi siamo “anni luce” lontano dal podio, solamente al 14esimo posto! I turisti italiani si distinguono in tutto il mondo per la cura del look a tal punto che sono i primi, seguiti dai francesi, mentre la “palma” dei peggior vestiti va agli americani.
I turisti italiani sono però al quinto posto fra i più maleducati, non si adattano nemmeno un pò alle usanze del posto e non si sforzano ad imparare nemmeno piccole frasi dell’idioma del Paese ospitante.
I giapponesi sono i turisti più apprezzati dagli albergatori e dai ristoratori di tutto il mondo per il loro buon comportamento mai sopra le righe. Sono i viaggiatori che meno si lamentano, amano l’ordine e la pulizia e soprattutto sono tra i più generosi con le mance.
Gli inglesi hanno molta disponibilità a parlare la lingua della meta di viaggio e curiosità di assaggiare i piatti tipici. Anche loro sono campioni di cortesia e in vacanza non badano a spese.
Molto giù, a pari merito con i turisti tailandesi, gli americani anche loro estremamente rumorosi e maleducati con l’aggravante però della scarsa igiene personale. In più gli statunitensi sono mal vestiti e sono anche quelli che più di tutti si lamentano e piantano “grane”. Laddove gli americani sono quasi insuperabili è invece nella forte propensione a spendere e a lasciare mance generose. Inoltre sono tra quelli che più amano assaggiare la cucina straniera.
I nostri cugini francesi sono invece parecchio insofferenti e maleducati quando sono in viaggio e, a detta degli albergatori, anche estremamente tirchi per avere il cosiddetto “braccino corto” nel dare le mance agli inservienti.
Insomma tenendo conto di tutti gli elementi analizzati, per gli albergatori e gli operatori turistici di tutto il mondo, il turista perfetto deve avere le “mani bucate” e spendere tanti soldi lasciando una marea di mance a destra e manca, deve non sporcare, essere silenzioso e soprattutto non deve rompere le…..
Però, e bravi gli albergatori! Nient’altro?
Fabio Porretta

Il Turista perfetto dovrebbe corrispondere alla descrizione appena fatta? Beh, a grandi linee... SI! Un tirchio sporco, maleducato e disturbatore non piace a nessuno! Meglio uno che spenda tanto (Tanto per farlo notare: non siamo delle ONLUS), sia pulito, educato, che rispetti chi gli sta intorno ed abbia un atteggiamento interessato nei riguardi delle nostre zone, abitudini e cultura. Cosa c'é di male nel mirare ad un modello simile?
Se poi si volesse dire dell'altro verso aspetti di maleducazione ed inciviltà di alcuni turisti basta dare una letta a questo blog per farsene un'idea!
Vogliamo parlare della poca precisione nelle prenotazioni, delle variazioni infinite dei menù, dei bambini che compaiono dal nulla, delle richieste speciali sempre più minuziose quanto frivole, della mancanza di rispetto verso le norme della casa e verso gli altri alloggiati, della devastazione degli appartamenti.... (e avanti così per un'altro centinaio di righe)

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