Di prima mattina un miliardario svizzero si è rivolto a Thomas Wolfe, concierge presso il Fairmont Hotel di San Francisco, e gli ha esposto con naturalezza tutto quello di cui aveva bisogno entro la fine della giornata: un taglio di capelli, una prenotazione al ristorante Gary Danko per la cena, un biglietto aereo per Zurigo e… una Ferrari GTO. Il concierge, ormai abituato a questo tipo di richieste, non ha battuto ciglio e ha risposto:
“Di che colore la preferisce, signore?” “Possibilmente scura”, ha risposto il cliente. “E non ho intenzione di spendere più di quattro milioni di euro”.
“Di che colore la preferisce, signore?” “Possibilmente scura”, ha risposto il cliente. “E non ho intenzione di spendere più di quattro milioni di euro”.
Se pensate che i concierge degli hotel debbano solo trasportare i bagagli, leggete e cambierete idea.
Raphael Pallais, concierge nel nuovo Plaza Hotel di New York, ha invece dovuto procurare delle tarantole vive a un cliente che voleva portarle a casa per arrostirle e mangiarle. Proprio come Wolfe, Pallais non si è scomposto e ha esaudito subito la richiesta.
“Un vero concierge deve essere in grado di rimanere sempre impassibile e professionale”, spiega Pallais che, come la maggior parte delle persone intervistate per questo articolo, fa parte della Les Clefs d’Or, prestigiosa associazione internazionale dei concierge. “Per noi, nessuna richiesta è strana, ci piace piuttosto definirla originale”. Il solerte Pallais ha contattato immediatamente l’Explorers Club di New York, un locale specializzato in pietanze “esotiche”, che lo ha invitato a contattare il suo fornitore di ragni.
Raphael Pallais, concierge nel nuovo Plaza Hotel di New York, ha invece dovuto procurare delle tarantole vive a un cliente che voleva portarle a casa per arrostirle e mangiarle. Proprio come Wolfe, Pallais non si è scomposto e ha esaudito subito la richiesta.
“Un vero concierge deve essere in grado di rimanere sempre impassibile e professionale”, spiega Pallais che, come la maggior parte delle persone intervistate per questo articolo, fa parte della Les Clefs d’Or, prestigiosa associazione internazionale dei concierge. “Per noi, nessuna richiesta è strana, ci piace piuttosto definirla originale”. Il solerte Pallais ha contattato immediatamente l’Explorers Club di New York, un locale specializzato in pietanze “esotiche”, che lo ha invitato a contattare il suo fornitore di ragni.
Esigenze bestiali Maite Foriasky, responsabile dell’accoglienza al The Setai nell’area di South Beach a Miami, non dimenticherà facilmente quando ha dovuto lavorare ventiquattro ore per soddisfare la richiesta di un cliente di spedire a Londra una tigre dandogli solo due giorni di preavviso. Il distinto gentleman inglese si era innamorato di un’affascinante signora americana disposta ad attraversare l’Atlantico “solo se avesse portato con lei il suo gattone”, racconta Foriasky, che ha dovuto chiedere aiuto al personale specializzato del Miami Metro Zoo.
A dire il vero, organizzare viaggi per gli animali sembra una delle richieste più diffuse per i concierge di tutto il mondo. Un cliente del Medio Oriente che soggiornava presso l’elegantissimo Brown’s Hotel di Londra ha chiesto a Simon Thomas di inviare al suo indirizzo ventuno cervi come regalo per il ventunesimo compleanno della figlia. “È il nostro normale lavoro”, racconta James Little, responsabile dell’accoglienza del Peninsula Hotel di Beverly Hills, che una volta è volato a Londra per recuperare Millie, la cagnetta di una cliente che viveva temporaneamente nell’hotel per risolvere le faccende di lavoro del marito defunto. La signora aveva chiesto a Little di noleggiare un jet privato per far viaggiare la cagnolina in tutta comodità, ma poi ha pensato che sarebbe stato meglio se il concierge si fosse recato personalmente a prendere in consegna l’anziana Jack Russell Terrier. Little ha trascorso a Londra un’intera settimana, chiaramente a spese della cliente, per “conoscere bene la sua compagna di viaggio” prima di tornare in aereo in classe Business. Millie era invece comodamente seduta in prima classe.
Imprevisti del mestiere Secondo i concierge, Internet ha cambiato completamente il loro modo di lavorare. Con tantissime informazioni disponibili in rete, gli ospiti degli hotel non si rivolgono più al banco dell’accettazione per chiedere una cartina o un itinerario. Adesso infatti le loro richieste sono sempre più strane e personali.
Pallais sostiene di essere diventato una specie di “mago dei sogni”, dal momento che aiuta le persone a vivere le fantasie che non sarebbero in grado di realizzare da soli. Racconta ad esempio di quando ha organizzato unaromantica cena a lume di candela al centro di Central Park, con tanto di orchestra e camerieri in livrea. I guardiani del parco non permettono che si svolgano eventi che non siano “spontanei”, quindi l’ingegnoso Pallais, che si era preoccupato di far arrivare il cibo dal Plaza in taxi in contenitori d’argento, ha organizzato il tutto facendolo letteralmente cadere dal cielo. Per la cronaca, alla fine della cena la ragazza ha accettato la proposta di matrimonio.
A volte il loro lavoro si riduce a soddisfare i capricci dei miliardari. Un facoltoso e affezionato cliente del Ritz-Carlton Cancun ha chiesto di poter vedere un film sulla spiaggia. C’era solo un problema: non voleva che la sabbia rimanesse attaccata sulle dita dei piedi. Come fare? Da Città del Messico sono stati trasportati pregiatissimi tappeti bianchi, stesi poi con cura su tutta la spiaggia. Raffaele Sorrentino, concierge presso lo storico Adlon Kempinski di Berlino, ricorda uno sceicco che aveva appena comprato una Mercedes che gli chiese di riportarla a Monaco per farla modificare perché aveva appena visto un modello più bello nel garage dell’hotel. Il costo era proibitivo, ma il cliente è stato davvero felice.
“Mi sono sentito come Raffaella Carrà”, spiega Sorrentino che scherzosamente dichiara di essere nato “per accontentare il prossimo”. Una volta ha inviato uno degli inservienti dell’hotel a prendere il coniglietto di peluche di una bambina di quattro anni che non riusciva a dormire senza il suo Snookie. Per il viaggio di andata e ritorno ci sono volute cinque ore. “Il negozio di giocattoli dell’hotel ha tantissimi pupazzi”, spiega Sorrentino, “ma a quanto pare nessuno poteva sostituire il vecchio Snookie”.
“Mi sono sentito come Raffaella Carrà”, spiega Sorrentino che scherzosamente dichiara di essere nato “per accontentare il prossimo”. Una volta ha inviato uno degli inservienti dell’hotel a prendere il coniglietto di peluche di una bambina di quattro anni che non riusciva a dormire senza il suo Snookie. Per il viaggio di andata e ritorno ci sono volute cinque ore. “Il negozio di giocattoli dell’hotel ha tantissimi pupazzi”, spiega Sorrentino, “ma a quanto pare nessuno poteva sostituire il vecchio Snookie”.
“non [..] spendere più di quattro milioni di euro”.
RispondiEliminachiaramente a spese della cliente
Il punto è nelle frasi qua sopra: finché non si parla di cose illegali, quantunque illogiche, e la gente paga, dove sta il problema?
L'articolo non é certo un elenco di "problemi", ma una rassegna divertita di cose buffe, assurde e quasi ai limiti della realtà (volare con un jet privato da L.A a Londra e ritorno per prendere in consegna una cagnolina) che possono avvenire in alberghi di lusso.
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