Israele:"Nostri turisti maleducati"
"Sono sempre più incivili in Italia"
Desta crescente imbarazzo in Israele il comportamento non sempre esemplare mantenuto da turisti israelianiin alberghi e ristoranti in Italia. La situazione - scrive il quotidiano Yediot Ahronot - è giunta al punto che in alcuni alberghi vengono adesso stilate regole puntigliose di comportamento, in ebraico, allo scopo di avvertire gli escursionisti israeliani che danni ed intemperanze saranno puniti.
Un operatore turistico israeliano ha riferito al giornale che in alcuni ristoranti la presenza di turisti israeliani non è più gradita perché "spostano i tavoli a piacimento per sedere accanto agli amici" e respingono in cucina pietanze da loro ordinate per errore, non avendo ben compreso il menu in italiano. Yediot Ahronot cita ad esempio un albergo di Verona che vieta agli escursionisti israeliani l'ingresso con borse nella sala da pranzo dopo aver constatato che durante la colazione molti di loro preparano quantità "industriali" di panini (necessari per sfamarsi durante la giornata) e svuotano sistematicamente i cestini della frutta.
Alcune ville in Toscana, incalza il giornale, sono adesso restie ad ospitare escursionisti israeliani avendo subito danni e vandalismi. In un'intervista alla radio militare, una guida turistica israeliana attiva da anni in Italia, ha confermato di aver visto lui stesso turisti israeliani comportarsi in maniera molto impropria. Si tratta, a suo parere, di un fenomeno che riguarda strati sociali differenti e non solo quelli che rappresentano un turismo definibile "popolare" o si affidano a viaggi organizzati.
Alcune ville in Toscana, incalza il giornale, sono adesso restie ad ospitare escursionisti israeliani avendo subito danni e vandalismi. In un'intervista alla radio militare, una guida turistica israeliana attiva da anni in Italia, ha confermato di aver visto lui stesso turisti israeliani comportarsi in maniera molto impropria. Si tratta, a suo parere, di un fenomeno che riguarda strati sociali differenti e non solo quelli che rappresentano un turismo definibile "popolare" o si affidano a viaggi organizzati.
Capitato qui per caso, ma sto divorando il tuo blog, sarà perchè siamo colleghi :) Questo post in particolare lo sento veramente tanto, mamma mia cosa fanno i turisti Israeliani! Indicibile!
RispondiEliminaCiao collega! Fa piacere che il blog ti piaccia. Continua a trovarci!
RispondiEliminaNell'Hotel in cui lavoro gli episodi in merito si sprecano... Cliente che cucinava teglie di pasta e di patate fritte nel BAGNO della camera con fornello da campo (= puzza di fritto in tutto l'hotel grazie alla ventilazione), accuse di razzismo perché il personale ha comunicato loro che non potevano farlo; canti rituali di gruppo a voce altissima in sala ristorante (ovviamente in presenza di altri clienti); nessuno che saluti o dica per favore prima di chiedere qualunque cosa ("I want.."), psicosi del furto del passaporto (ti giuro che te lo rendo, ma mi serve per registrarti!) e conseguente blocco della cassaforte 2 minuti dopo essere entrati in camera; "voglio la camera matrimoniale, ma con due lenzuola singole separate " (...???)... Ed ovviamente, oltre ad essere spesso maleducati, sono tendenzialmente i clienti più esigenti in assoluto (consigli turistici, di spostamento, puntigliosissimi nel modo più imprevedibile sull'apprezzamento alla struttura, impazienti, irosi). Una gioia, insomma. Prima di iniziare a fare questo lavoro ero scioccata da quello che nei miei colleghi giudicavo essere "pregiudizio". Devo purtroppo dire che non era "pre-", ma fondato sull'esperienza.
RispondiEliminaL'articolo di Tgcom é interessante perché nasce da autocritiche di israeliani che osservano il modo in cui si comportano e vengono percepiti fuori casa. Solo tra noi italiani e tra gli israeliani é possibile trovare autocritiche tanto feroci: le genti di altre nazioni e culture tende a minimizzare certe osservazioni su sé stessi! P
RispondiEliminaProprio dei clienti israeliani ci hanno parlato della "Chutzpah", ossia una forma di impertinenza tipicamente ebraica: http://it.wikipedia.org/wiki/Chutzpah che é possibile intravvedere in alcuni degli esempi segnalati anche dal lettore anonimo qui sopra. Il fatto che un popolo coni un termine specifico per descrivere una propria caratteristica negativa denota una buona autoironia!
Altri esempi invece riguardano, terra-terra, abitudini, modi di fare e atteggiamenti diffuse tra chi vive in Israele, come la paranoia del passaporto rubato o il fatto di cucinare in camera.
Una delle grandi difficoltà sta nel gestire contemporaneamente clientele di diverse culture: avere in casa un mix di italiani, americani, giapponesi, israeliani, russi e indiani significa doversi destreggiare tra abitudini, esigenze e paranoie estremamente differenti! Per fortuna é raro avere in casa un mix di culture simile, fatta eccezione per eventi tipo fiere e congressi.
PS: altra paranoia israeliana (ma più probabilmente, comune a tutti coloro che vivono in zone aride), quella dello spreco dell'acqua: concetti come "far correre acqua fredda per 10 secondi prima che arrivi quella calda" proprio non riescono a sopportarlo.
Pazienza. tanta, tanta pazienza.....