(960) Porto Cervo, in hotel quaranta giorni:
cinque turisti scappano senza pagare

Articolo pubblicato su Unione Sarda


Il gruppo di cinque persone avrebbe dovuto pagare oltre dodicimila euro. La polizia li ha individuati grazie alle schede della registrazione.
Per ingannare il portiere e la donna delle pulizie hanno lasciato le mutande e le magliette sporche nell'armadio. Ma dopo un'assenza sospetta di oltre ventiquattr'ore è partita la chiamata alla polizia e i cinque che avevano organizzato una vacanza a 'costo zero' in un albergo a due passi da Porto Cervo sono stati tutti denunciati. Dalla loro stanza, quella che hanno occupato per oltre un mese, sono andati via uno dopo l'altro, facendo credere ai titolari che sarebbero tornati nel giro di poco tempo. E invece sono spariti nel nulla. Ovviamente senza sborsare neanche un centesimo di quei dodicimila euro che avrebbero dovuto pagare per il soggiorno pensione completa . Tutti adesso sono accusati di truffa: due fratelli di Desenzano del Garda di 53 e 29 anni, una trentottenne napoletana arrivata in Costa con la figlia minorenne e anche un palermitano di 31 anni.
IL PIANO DI FUGA A Porto Cervo in quattro si sono presentati il 5 settembre e alcuni giorno dopo è arrivato anche il quinto componente della comitiva. Il 18 è iniziata la fuga. La prima ad andare via dall'Hotel Selis di Abbiadori è stata la ragazza con la bimba: al portiere ha raccontato che il conto lo avrebbe pagato il marito e così è riuscita ad andare via senza difficoltà. Peccato, però, che qualche giorno dopo - cioè il 27 settembre - anche lui sia riuscito a dileguarsi senza passare dalla cassa. Ha lasciato alcuni abiti nella stanza e ha detto al titolare dell'albergo che il debito lo avrebbe saldato nei giorni successivi il fratello. Il quale, infatti, si è trattenuto ad Abbiadori fino al 15 ottobre. E per rassicurare i titolari dell'Hotel Selis ha chiesto che il conto di tutta la vacanza venisse intestato alla società di famiglia (una ditta con sede legale a Brescia) ed è riuscito a soffocare subito i sospetti dei titolari. Che, infatti, avevano già iniziato a immaginare che la banda avesse organizzato una truffa.
LA DENUNCIA Quando si sono resi conto che la stanza era vuota già da due giorni, i proprietari dell'albergo hanno deciso di avvisare la polizia. Gli uomini del Commissariato di Porto Cervo hanno fatto scattare subito le ricerche, ma a quel punto i cinque erano già riusciti ad allontanarsi dalla Gallura. Forse erano già rientrati a casa, convinti di averla fatta franca. Dimenticando, però, che il loro nome era stato registrato al momento dell'arrivo in albergo. Per far scattare la denuncia, infatti, gli agenti hanno impiegato poco tempo. Le schede compilate dal portiere al momento della registrazione dei nuovi ospiti, quelle che ogni giorno vengono trasmesse anche alla questura, sono bastate a individuare i nomi dei cinque fuggitivi. Nei loro confronti è così scattata l'accusa di truffa aggravata in concorso. I titolari dell'Hotel Selis hanno anche consegnato alla polizia la ricevuta con il conto: dodicimila e trecento euro per un mese di vitto e alloggio.
I SOSPETTI Cosa facevano a Porto Cervo i quattro amici arrivati da Napoli, Palermo e Desenzano del Garda. Gli uomini del commissariato di Porto Cervo non sono convinti che fossero giunti in Costa Smeralda per trascorrere un periodo di lunga vacanza. Il sospetto è che avessero scelto la Gallura per fare il giro dei paesi e tentare di organizzare qualche truffa ai danni, magari, di anziani che abitano da soli. Le segnalazioni, proprio nei dintorni di Arzachena, sono state numerose negli ultimi mesi.
NICOLA PINNA

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