(1084) Il cliente che non vuol liberare la stanza

Sono già diversi i post su clienti che si dimenticano di dover partire o che hanno una visione del check-out estremamente "fluida", ma stavolta ci vien segnalato il caso di un cliente che si é intestardito nel non voler liberare la camera scatenando le ire di tutti coloro che gli stavano attorno.

La mail che racconta l'accaduto é molto lunga e dettagliata, ma probabilmente basta riportare i soli fatti essenziali : in sostanza un cliente singolo alloggiato in Doppia uso Singola ha prenotato fino ad una certa data e l'albergo ha inviato richiesta scritta.

Trattandosi di cliente italiano vi é stata la classica incomprensione sulle date che capita solo con gli italiani: il cliente ha detto "una camera da Lunedì a Venerdi" e l'albergo ha prenotato dal 4/6 (lunedì) all' 8/6 (venerdì), ma il venerdì si scopre che il cliente dava per scontato che "se prenoto fino a venerdì é OVVIO che intendo andarmene il sabato!" (noi italiani non abbiamo mai imparato a prenotare specificando chiaramente data di arrivo e data di partenza).

Ok, c'é stata un'incomprensione, ma la mail di conferma dell'albergo é chiara: venerdì é il giorno in cui la camera va liberata.

Da qui nasce tutta una serie di vicende e sotto-vicende abbastanza complesse (i nuovi ospiti arrivano, il cliente singolo non si trova, poi torna, c'é uno scambio di frasi che non viene capito, poi i nuovi ospiti tentano di parlare col singolo ecc...) che francamente aggiungono poco al fatto principale, ossia che il cliente singolo rifiuta di spostarsi in una camera singola per l'ultima notte e minaccia di far causa all'albergatrice qualora avesse osato spostare la sua roba in un'altra stanza.

Alla fine della vicenda l'albergatrice, stremata, pur sapendo di esser nel giusto ma non avendo voglia né di infilarsi in una nuova disputa legale con un cliente (ne ha in ballo già un'altra)  né di chiamare le forze dell'ordine per far sloggiare il singolo (la giornata era già stata abbastanza "pesante" anche per tutta una serie di altri motivi), fa soggiornare gratuitamente la coppia appena arrivata in una singola con lettino aggiunto per la prima notte, la quale, avendo visto la reazione del singolo, simpatizza per l'albergatrice e seppur malvolentieri, accetta.

(No comment - non serve)

10 commenti:

  1. Quello che non capisco è come può nascere esattamente l'incomprensione. Intendo, al massimo un cliente non sapendo quando l'albergo fa il check out può pensare di avere la camera a disposizione tutta la mattina, anziché fino alle 10. Questo posso anche capirlo (giustificarlo no, però). Ma questa è fenomenale, o si specifica venerdì notte o a mio parere è ovvio che è fino a venerdì mattina (o primo pomeriggio, dipende quando l'albergo fa il checkout). MAH!

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  2. Mi sembra invece che il cliente, in questo caso, tutti i torti non ce li abbia.
    Ha (indubbiamente) il torto di non aver letto la conferma dell'hotel, ma "da lunedì a venerdì" in lingua italiana vuol dire esattamente quello che intende lui.

    Se poi è un'incomprensione "classica", penso che sia "classica" solo per l'albergatore, che ovviamente vede mille casi simili, e non per il cliente, per il quale può tranquillamente essere la prima volta che accade.

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    1. In lingua italiana vuol dire, se proprio si vuole essere pignoli, da lunedì mezzanotte e un secondo a venerdì fino alle 23.59 e 59 secondi! Se parti sabato mattina devi prenotare anche per sabato mattina. La cosa giusta da fare è specificare il giorno di partenza e arrivo comunque :-)

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    2. Sicuro: ma, per dirla con parole tue, significa anche che la stanza è tua a partire da lunedì a mezzanotte e un secondo.

      Sarebbe sicuramente giusto specificare data (e soprattutto orario) di arrivo e partenza, ma non ci vedo nulla di scandaloso a dire "da lunedì a venerdì" intendendo "cinque notti, da quella di lunedì a quella di venerdì". In albergo, si va soprattutto per dormire, no?

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  3. Il tutto nasce da un abitudine SOLO italiana di intendere "da lunedì a venerdì" a volte come "arrivo lunedì e parto venerdì" ed altre volte come "arrivo lunedì e parto sabato". (Vedi la bizarre nr°2 e soprattutto la nr°26))

    Qualunque tipo di prenotazione riferita a lasso temporale, sia essa una camera d'albergo, un automobile, attrezzatura sportiva ecc. va fatta specificando sempre con chiarezza il momento d'inizio e di fine.

    Purtroppo é una brutta abitudine tutta nostra quella di prenotare indicando come termine non il giorno di partenza mail giorno PRIMA della partenza.

    Fosse la norma non sarebbe un vero problema, ma in realtà non é un abitudine diffusa tra tutti gli italiani e quindi la confusione regna sovrana. Difatti l'albergatore in fase di prenotazione chiede spesso conferma: "quindi arriva l'1 e parte il 6?)

    Prenotare senza chiarire bene "data di check-in e data di check-out" ma con più fraintendibili "5 giorni", "5 notti" può solo generare confusione poiché prenotare 5 giorni o 5 notti non é la stessa cosa ed il giorno di partenza va "ad interpretazione"

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  4. @Hotel: beh, se l'abitudine è ITALIANA, forse sarebbe il caso di ricordarsi che siamo in ITALIA, no? :-)
    Le regole imposte "dall'alto", di solito funzionano male: ci sarà un motivo.

    Senza voler fare polemiche (e soprattutto senza voler giustificare certi cafoni), riterrei "ottimale" quell'albergatore che, proprio perchè ormai SA (sulla sua pelle) che l'equivoco si può presentare, chiede conferma dettagliata "quindi arriva nel pomeriggio di lunedì e parte nella mattinata di sabato?"

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    1. Il fatto é che 50% degli italiani quando dice "fino a venerdì" intende "parto venerdì", mentre l'altro 50% intende "parto sabato".
      Sarà il nostro spirito latino a renderci forse meno precisi, ma in fase di prenotazione sappiamo sempre distinguerci per una certa vaghezza: così come attribuiamo due letture a "fino a...." riusciamo anche a dare letture diverse a frasi come "da lunedì per 5 giorni", dove vi é chi intende 5giorni=5notti e chi 5giorni=4notti.
      L'unico modo per non confondersi é specificare sempre, sempre, sempre data di ARRIVO e data di PARTENZA.

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    2. Come hai giustamente detto, la prassi corretta da parte dell'albergatore é quella di chiedere sempre conferma al cliente sulle date di arrivo e partenza. Per qualche motivo sconosciuto in questo caso non é successo e si é verificata l'incomprensione. Se poi il cliente avesse letto il testo della conferma si sarebbe potuto correggere per tempo la prenotazione! E'chiaro che c'é stato un mancato controllo da parte di entrambi.
      L'aspetto più antipatico della vicenda però resta la durezza e indifferenza con cui il cliente ha reagito quando é venuta fuori l'incomprensione.

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    3. @Hotel: "L'aspetto più antipatico della vicenda però resta la durezza e indifferenza con cui il cliente ha reagito quando é venuta fuori l'incomprensione": condivido al 100%

      Un buon modo per risolvere (è una battuta, ma solo in parte) potrebbe essere quello di comunicare nella conferma la spesa totale dei pernottamenti: e si potrà stare sicuri che nessuno "si accorgerà" se gli vengono calcolate 4 notti quando ne voleva 5, ma tutti (proprio tutti) salteranno come grilli se accade il contrario.
      Quindi, calcolare SEMPRE (e scrivere a chiare lettere nella confeerma) il costo di 5 notti: magari si rischia qualche telefonata "adombrata" dai clienti da 4 notti, ma spariscono le incompresioni "postume".

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  5. Io ho avuto dei clienti svizzeri l'hanno scorso che pretendevano di pagare una notte in meno, perchè partivano la sera prima del giorno ufficiale di partenza (per evitare il traffico del giorno).... aber die Preis ist pro Nacht oder pro Tag???? ovvero, il prezzo è per giorno o per notte??? E non vi dico la faticata per fargli capire che se avessero voluto pagare una notte in meno avrebbero dovuto liberare la stanza la mattina entro le 10.....

    DELLA SERIE SE PARTI ENTRO LE 23:59 PAGHI UN GIORNO IN MENO....... quando si dice la precisione svizzera!!!

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