Gli acquisti per gli Hotel

"Tanto voi comprate all'ingrosso e pagate meno".

L'idea comune é che alberghi e ristoranti acquistino tutto a prezzi all'ingrosso scontatissimi. Parlando con persone che non lavorano nell'ambiente si ha la chiara impressione che credano esista una sorta di paese dei balocchi in cui albergatori e ristoratori possono avere tutto quel che vogliono pagandolo un nichelino.

La realtà é che facendo acquisti "importanti" si ottiene qualche sconto ma ciò é vero solo in parte, poiché se da un lato si risparmia... dall'altro si spende il doppio!

La differenza più immediata riguarda le piccole strutture a gestione famigliare e le grandi catene: le seconde, effettuando acquisti per più strutture, possono ottenere sconti maggiori delle prime.

Molti attrezzi tecnici come frigoriferi, forni, scaldavivande ecc. spesso devono essere di qualità industriale e pertanto hanno spesso costi molto superiori ai loro equivalenti casalinghi. Un esempio banale: un microonde "professionale" (che non fa niente di diverso da uno casalingo ma é costruito con materiali di maggior qualità e resistenza) può costare anche due-tre volte del suo equivalente domestico. Stessa cosa anche per oggetti apparentemente più banali.

Non sono pochi gli attrezzi tecnici che, se utilizzati in azienda, devono rispondere a norme che la versione domestica può ignorare. Un esempio: bollitori e piastre riscaldate poste ai buffet non possono essere quelli "di casa" ma devono rispondere a precise norme di sicurezza. Di conseguenza le versioni "da Hotel/Ristorante" sono più care. Oppure i contenitori per alimenti: molti box e vaschette per la cucina di uso comune non possono essere utilizzati nelle cucine degli alberghi poiché prive della certificazione "per alimenti". Ovviamente le stesse, ma certificate, costano molto di più. Non parliamo poi di tende coperte e materassi, che devono rispondere alle norme antincendio ed essere tutte ignifughe.

Per quanto riguarda gli alimenti il discorso si fa un po più complesso: listini prezzi alla mano, spesso i prezzi applicati dai grossisti non sono troppo dissimili da quelli applicati in alcune grosse catene di supermercati o discount. Certo, alcuni prodotti hanno prezzi più bassi, mentre altri possono costare addirittura più dai grossisti che nei supermercati stessi! Ovviamente il paragone di prezzo vien fatto con gli stessi prodotti (stessa marca, stessa qualità) presenti sia dai grossisti che nei supermercati e discount.

A seconda di vari fattori organizzativi ogni albergo fa scelte diverse: rifornirsi da più fornitori cercando ogni volta il prezzo migliore o rivolgersi sempre agli stessi per comodità pur sapendo che se su un prodotto risparmiano sull'altro spendono di più.

Visto ciò, tutti i discount che stanno in località turistiche, sono ben abituati a rilasciar fattura a ristoranti ed alberghi dei dintorni!

L'uguaglianza di prezzi al dettaglio ed all'ingrosso si spiega poiché oggigiorno i distributori all'ingrosso considerano "poca cosa" gli acquisti di ristoranti e alberghi medio/piccoli (nonostante questi siano enormi se paragonati agli acquisti di un utente domestico). Anni fa era abbastanza normale che un prodotto all'ingrosso costasse dal 10% fino addirittura al 30% in meno rispetto al prezzo applicato al dettaglio, ma oggi sarebbe impossibile per un grossista applicare quei prezzi.

Oramai un ordine che i grossisti considerano veramente "importante" può esser fatto solamente da alberghi dalle 80-100 camere in su (quindi oltre il 90% degli alberghi italiani é tagliato fuori).

In alcune regioni é molto comune la pratica di offrire una determinata merce a prezzo scontato a patto che si acquisti una certa quantità di un altro prodotto. Un esempio? "Sconto del 5% dal prezzo al dettaglio sulla carne di manzo a patto che si acquistino almeno 500 euro della marmellata X". Oppure garantire fasce di sconto in base al venduto: 1% per 100Kg, 2% per 200Kg e così via. Tutte queste pratiche possono però portare a logiche conseguenze di decadimento della qualità del servizio e della varietà dell'offerta.

A fronte di ciò stanno nascendo numerosi "gruppi d'acquisto": società che raggruppano molti alberghi scollegati tra loro per contrattare congiuntamente i prezzi d'acquisto ed ottenere prezzi più vantaggiosi. Se l'albergo é piccolo-piccolo però anche questa opzione non é particolarmente vantaggiosa.

Va a finire che l'unico risparmio sta solo nel fatto di scaricare l'IVA degli acquisti, anche se più che di risparmio si dovrebbe parlare di meccanismo fiscale.

Abusive customer

Solitamente, in italiano, quando si utilizza l'aggettivo "abusivo" riferendosi al mondo del lavoro, lo si intende quasi esclusivamente per definire persone che esercitano un mestiere in maniera scorretta: chi esercita senza titoli/licenze o chi agisce ai limiti della truffa.

E'interessante notare come invece nella lingua inglese sia diffuso anche l'utilizzo del termine "abusive customer" traducibile come "cliente abusivo" o meglio "cliente abusatore", riferito a quei clienti che letteralmente abusano dei propri diritti. Un esempio può essere il cliente che arraffa tutto ciò che l'albergo gli mette a disposizione gratuita o quelli che, al ristorante, occupano un'intera tavolata per tutta la sera pur consumando solo un misero antipasto.


(1008) Lavoro troppo schematizzato

Un bel post postato su La Maga di Oz in cui una ragazza italiana che lavora come cameriera in Australia descrive egregiamente uno scontro cameriere-titolare poiché quest'ultimo utilizza metodi troppo rigidi:


Oggi ho affrontato Mister Spaccapalle (il titolare del ristorante ndHB). Non gliela facevo più.
Continuava a gironzolarmi intorno, borbottava, si lamentava con tutti.
E io lo osservavo a mio volta. Pulivo i tavoli, servivo i clienti ma con la coda dell’occhio scrutavo il mastino neozelandese…
Ho aspettato il prestesto. Non ho dovuto attendere molto.
In Australia, ma un po’ ovunque, per facilitare il lavoro di chi serve fra i tavoli si divide il “floor”, ovvero il luogo fisico dove si trovano tutti i tavoli, in diverse sezioni. Ogni cameriere ha la sua e ne è responsabile.
 Ma, a rigor di logica, se un collega ha bisogno e se nella propria regna la calma si può, come dire, sconfinare.
Dove lavoro io no. Siamo come dei soldati. Stai nella tua sezione e basta. Il tuo collega può morire, può essere sommerso dagli ordini ed essere preso a calci in culo dai clienti nello stesso momento ma tu niente, stai nella tua sezione. Piuttosto ciondoli ma non ti devi muovere…
Sono malati un pochino sti Aussie (Australiani ndHB) ….eh?
Bè sentite, io non sono australiana, sono italiana. Io non ce la faccio a vedere un collega che ha bisogno e stare con le mani in mano perchè “non è la mia sezione”!!! Ma come si fa?
Vi ho fatto questa premessa perchè è stato l’aver attraversato “la linea nemica” che ha scatenato il confronto con il Mister….

La mia sezione era a posto, non avevo molti clienti e quelli che erano seduti stavano tranquillamente facendo colazione.
Nella sezione della mia collega Illy c’era l’inferno: sei persone arrivate nello stesso momento, altri tre da servire e uno da pulire. Lei era sola e la vedevo soffrire e farsi un culo paura per fare venti cose nello stesso momento.
Lui guardava da in fondo. Ha dato giusto una mano porgendo qualche menu’ ai clienti, poi più niente.

Guardava il mastino.

Io devo aver avuto la bava alla bocca in quel momento. Stavo esplodendo. Non mi sono avvicinata ai nuovi avventori, ma ho pensato “pulisco giusto quel tavolo, almeno le levo un pensiero”. E mi sono avviata…
Mister Spaccapalle mi ha lasciato fare. Una volta finito, mi ai chiamato da parte e mi ha detto: “Sei proprio sicura che nella tua sezione non c’è niente da fare? Ti faccio vedere io quante cose ci sono da fare!”..
Sapete quali erano le cose che questa colpevole e insolente italiana non aveva fatto nella propria sezione? Riempire un salino vuoto (uno) e allineare due tavoli (due).

Ma io dico: sarà più importante servire i clienti che un collega non riesce a seguire o riempire un salino che nessuno, in quel momento, sta usando??
Ora, come potevo trattenermi dal saltargli alla gola e morderlo? Mi sono trattenuta, ma non a parole.
Capite dove si è attaccato sto cretino? Invece che apprezzare il fatto che stavo dando una mano a una collega si è indignato…ma come sta?????

Allora ho riempito per bene i polmoni e con il mio accento italiano “leggermente” forte gliele ho sparate tutte in un inglese grammaticamente impeccabile. Quando mi incazzo parlo meglio.
“Sei una persona rude, non sai parlare alle persone, peggiori le cose invece di facilitarle e ti limiti a guardare le piccole imperfezioni invece che apprezzare i grandi risultati”.
Ora mi dovete immaginare mentre gli rifilo tutte ste cose una dopo l’altra senza prendere fiato, una mano su un fianco, occhioni belli spalancati e l’indice dell’altra mano che lo indica per enfatizzare quello che sto dicendo.
Tipica scenata italiana. Ma non ho urlato, non ho insultato. Educata ma efficace.
diciamo una scenata italo-inglese….
Lui non se l’aspettava. Era basito, ma ha provato lo stesso ad andare alla carica: “Sono quattro mesi che dico che dovete stare nelle proprie sezioni ma non ci sentite. Sono stufo, ecco perchè sono incazzato! Non capite quello che dovete fare, sono stanco!”.
Io l’ho guardato dritto negli occhi e gli ho sparato:
“Se non ti vado bene, perchè non mi licenzi?”
A queste parole i miei colleghi hanno smesso di fare quello che stavano facendo e i pochi (per fortuna) clienti presenti in quel momento si sono girati a guardare i due litiganti…
Illy è rimasta con il piatto a mezz’aria, Pia per poco non rovesciava il caffè su un cliente…
Lui è trasalito. E’ diventato rosso come un peperone, ha provato a deglutire (io ero veramente incazzata, avrà voluto evitare che perdessi la flemma inglese e la scenta diventasse davvero italiana doc…robe da vergogna universale….siamo noti in tutto il mondo per le nostre scenate) e poi con una voce un po’ più sommessa ha replicato:
“Io voglio solo aiutare”
E io ho messo il carico da dodici su quella faccia di merda:
“Tu non aiuti, tu peggiori solo le cose”.
Poi mi sono rimessa a lavorare come se niente fosse. Le mie colleghe celavano in malo modo un certo sorriso e il Mister è rimasto in mezzo alla sala come una statua di sale.

Ero proprio contenta. Fanculo, almeno mi sono liberata la coscienza.
Ho pensato di essermelo definitivamente giocato, ho pensato che da quel momento in poi mi avrebbe reso la vita ancora più infernale.

Quando ho finito il turno l’ho salutato come sempre, ma lui invece che rispondermi con un semplice cenno della mano si è incamminato verso di me.
Ho pensato: “Ecco, sono nella merda. Ho fatto la saputella e ora mi massacra”.
E invece mi ha sorpreso. Mi ha stretto la mano con lo stesso stile con cui si salutano i ragazzi tra di loro, stringendola e piegando il braccio in verticale.
E ha esclamato a voce alta: “Ciao ragazza rude e grazie”
Sta a vedere che ha capito la lezione….

(1007) Sconto per poca clientela?

Inizio stagione. Albergo aperto da poco. Nelle prime settimane é previsto di avere un discreto numero di ospiti durante i Week-end e pochi o nessuno nei giorni infrasettimanali.

Una coppia che ha prenotato all'ultimo minuto tramite un portale turistico quattro notti da lunedì a venerdì si ritrova ad essere l'unica clientela dell'Hotel in quei giorni.

Sono particolarmente silenziosi e "distanti" e passano la maggior parte del tempo fuori dall'albergo.

Alla partenza hanno detto che non si son trovati bene perché erano gli unici ospiti, che l'albergatore avrebbe dovuto avvertirli (ma come, se hanno prenotato tramite un portale turistico) e tutta un'altra serie di m*****ate sostanzialmente perché volevano uno sconto!

La frase più bella é stata: "Visto che non ci sono altri clienti dovreste essere voi a pagarci! Anche se pagassimo metà prezzo per voi sarebbe comunque tutto di guadagnato"


(No Comment)

(1006) Brodo d'alga, prego!

Paese che vai, usanza che trovi.
Paese in cui vai, usanze che ti porti?

Clienti di provenienza diversa hanno atteggiamenti, usanze, esigenze e modi di fare diversi e chi é spesso a contatto con gente da altri Paesi, dopo qualche tempo ci fa l'occhio, tanto che a grandi linee può capire la nazionalità di una persona da pochi, semplici indizi come l'abbigliamento, le movenze, o l'atteggiamento.

Quel che inquieta é l'essere in grado di sapere se in un certo luogo vi sono persone di una determinata area geografica.... DALL'ODORE!!

Molti ospiti asiatici hanno l'abitudine di portarsi in viaggio alcuni cibi che all'estero non riuscirebbero a trovare (così come molti italiani che vanno all'estero si portano dietro gli spaghetti). Non é raro che ospiti asiatici chiedano agli albergatori dell'acqua bollente da versare in una scodellina in cui vi é un preparato in polvere e delle alghe. L'aspetto é simile alla
zuppa di Miso giapponese con alghe Wakame ma molti di questi brodini alle alghe emanano un odore intenso a cui noi occidentali siamo decisamente poco abituati. Un odore che attrae decisamente l'attenzione (raramente in maniera positiva) e che impregna abiti e capelli di chi li consuma.

E così ad un albergatore basta un'annusata nell'aria per capire se in zona ci sono asiatici...

Tripadvisor: la città continua a bearsi di recensioni bufala

Riportiamo un articolo riguardante l'attendibilità delle recensioni online (che, tra l'altro cita pure Hotel Bizarre).

Tra inglese maccheronico, italiano che ostenta errori per non sembrare scritto da italiani, utenti che girano 40 città all'anno, le istituzioni locali, a Firenze, salutano con trip-udio l'ennesimo premio di Tripadvisor. Ma sono premi attendibili?

Per il secondo anno consecutivo, il sito di consigli per viaggiare, Tripadvisor, conferisce un premio alla città di Firenze: in base alla qualità dei suoi ristoranti, alberghi e bellezze artistiche, l'anno scorso fu addirittura dichiarata la meta più ambita al mondo, ora è la volta delle famiglie, per le quali Firenze rappresenta il tour ideale.

L'attendibilità di Tripadvisor è però tutt'altro che certificata. Che Firenze sia giudicata, in sostanza, la più bella città al mondo, più di Venezia, Roma, Parigi, New York, Londra e chi più ne ha più ne metta, è una questione tutt'altro che scontata (almeno non per i malati di giglio-centrismo) e che, piuttosto, lascia pensare all'intervento di altri fattori nella valutazione di queste classifiche. Classifiche, nel caso di Tripadvisor, tutt'altro che attendibili.

(Continua a leggere)

(1005) Fattura o Ricevuta?

Bizarre fresca-fresca postata su Crazyhotel
(era troppo bella per non riproporla al volo)


‎"Buongiorno, mi fa il conto?"
"Certo, ha bisogno della fattura o basta una ricevuta fiscale?"
"Mi scusi, ma per quello che ne so io quando uno paga DEVE SEMPRE AVERE LA FATTURA, cosa me ne faccio di una ricevuta?"

(censuro le varietà assortite di vaffanculi che avevo in mente)


"Ok, mi dà la ragione sociale, il codice fiscale e la partita iva?"
"Ma mi scusi, io non sono mica un imprenditore, SECONDO LEI HO LA PARTITA IVA???"
"Questo me lo deve dire lei, se vuole la fattura mi deve dare tutte queste cose, altrimenti va benissimo una ricevuta, sa com'è... la ricevuta di cognome si chiama fiscale..."
"E vabbè... allora faccia come creda... mi faccia pure LO SCONTRINO... ma domani chiamo il mio commercialista perché non sono convinto..."

(Ma perché certa gente non si cementa viva in casa?)

(1004) Ho bisogno del ghiaccio! (Quel maledetto Minibar)

Ci sono clienti che non danno nemmeno uno sguardo ai bar degli alberghi e che, per risparmiare, si portano le bevande da casa o le acquistano al discount più vicino. Vabbé, se preferiscono starsene in camera a bere anziché socializzare nelle aree comuni sono scelte loro.

In questi casi non é frequente che svuotino il minibar (mettendone i prodotti in un sacchetto ma senza consumarli) per riporci le bevande acquistate altrove. Lasciamo immaginare cosa succede a barrette di cioccolato e bevande varie essere messe nel minibar, estratte, lasciate a temperatura ambiente e rimesse nel minibar più volte di seguito.

Altro aspetto antipatico é che spesso molti di questi ospiti passano comunque dal bar chiedendo bicchieri, cavatappi, cannucce e cubetti di ghiaccio (ovviamente senza voler sborsare un cent)!

In questi casi l'albergatore può optare per soluzioni drastiche (come far pagare una cauzione per il lavaggio bicchieri e vendere il ghiaccio a peso) o valutare di volta in volta.

Ci sono anche casi in cui non si sa bene come comportarsi, ad esempio come con la richiesta di ghiaccio da parte di sportivi indolenziti: per gli albergatori che lavorano molto con clientela sportiva, non é strano vedersi chiedere dai clienti del ghiaccio da riporre sulla parte del corpo dove hanno preso una bottarella o dove si son fatti un piccolo strappo.

Spesso si tratta solamente di una scusa per poter avere del ghiaccio da portare in camera da usare con bevande e liquori acquistati al supermercato, ma poiché viene invocata la necessità "medica" sarebbe scortese negare l'aiuto.

E qui veniamo alla bizarre vera e propria: un cliente-ciclista chiede all'albergatore di riempirgli un sacchetto con del ghiaccio poiché il suo amico avrebbe un piede gonfio. L'albergatore, attrezzatissimo, gli porge un gel-pack (sono quelle sacche di gelatina che vanno conservate in freezer e vanno applicate sulle parti gonfie del corpo). Il cliente non se l'aspettava ed insiste dicendo che preferisce il ghiaccio on cubetti "perché é meglio" ma l'albergatore si rifiuta, illustrandogli invece i vantaggi del gel-pack (non gocciola, dura di più ecc.).
Alla fine il cliente ha lasciato perdere e non ha nemmeno preso il gel-pack. Una bella mezz'oretta dopo i due sono scesi e sono andati in centro. L'amico camminava perfettamente.

Clienti Buoni vs. Clienti Cattivi

"Certi clienti fanno male all'azienda". Verissimo. In alcuni casi é meglio rinunciare ad un cliente anziché perdere tempo a seguirlo, come riportato in questo post di l4news.

Sinteticamente, la differenza tra buono e cattivo cliente viene descritta così:

Come per tutti gli imprenditori, il ritratto del suo “buon cliente” era quello di una persona o azienda che:
1. Capisce il valore del prodotto o servizio proposto; 2. E’ corretta in sede di trattativa commerciale; 3. Non chiede sconti; 4. Paga puntualmente; 5. Si fidelizza all’azienda.
Viceversa, mi descriveva il cattivo cliente come quello che:
1. Pur capendo il valore del bene che sta acquistando comunica al venditore un senso quasi di repulsione; 2. Cerca di usare tutte le astuzie per indirizzare la trattativa commerciale in modo a lui favorevole; 3. Contratta sul prezzo e su ogni condizione economica in cui sente vacillare il veditore; 4. Non paga o paga in ritardo; 5. Non si fidelizza all’azienda.




Altro sito che parla dell'argomento é Eurogroup.biz

(1003) Ma a che ore telefoni?

Non é certo una novità per gli albergatori ricevere telefonate ad orari inusuali e quando l'oggetto della telefonata non ha nessuna urgenza é comprensibile che questo si arrabbi, tipo il cliente che chiama alle tre di notte per prenotare una camera con mesi di anticipo sulla data di arrivo, ma riceverne DUE nella stessa notte é un piccolo record:

Telefonata alle 1,30 di notte a dicembre (ad albergo chiuso) per una camera a Pasqua, seguita da una seconda telefonata da tutt'altra persona attorno alle 6 del mattino per sapere quanto dista l'albergo dal centro!


(Ma vaff***!)

(1002) "Mi porteresti una coperta?"

Su questa pagina una ex-receptionist scrive di un probabile malinteso:

"Quando facevo la receptionist mi sono trovata a chiaccherare con un tipo che un po' ci provava, erano le 23 di sera, la fine del mio turno ma lui non lo sapeva. Di punto in bianco mi ha chiesto 'Senti mahhh...se io stanotte ho freddo e mi serve una coperta in più cosa faccio? chiamo te in reception e me la porti?' Io gli ho risposto che il mio collega che faceva la notte gliel'avrebbe portata volentieri e credo che non gli sia venuto freddo quella notte.
Ora, il dubbio c'è sempre, ma secondo me lui intendeva proprio *quella* coperta"

(1001) Non gli servono più da bere e lui distrugge il bar con una scimitarra!

Riportiamo una notizia dal sito dell'Ansa:

TORINO - Il barista non gli serve da bere perché troppo ubriaco e lui - Lucian Narcis Lucaci, operaio romeno di 36 anni - è tornato nel locale impugnando una scimitarra con la quale ha distrutto tutto quello che ha trovato, incurante della registrazione delle telecamere. E' avvenuto sabato sera a Rondissone (Torino), dove risiede l'uomo, che è stato arrestato dai Carabinieri.
L'intera scena é stata filmata dall'impianto di sorveglianza del locale, che ha così permesso ai militari di identificare con facilità il responsabile.
A Lucaci è stata anche sequestrata l'arma, una scimitarra con una lama di 46 centimetri. L'uomo è accusato di danneggiamento, minacce di morte, ubriachezza e porto abusivo d'arma. Il gestore del bar, un cinese, ha detto ai Carabinieri di conoscerlo da tempo e di non aspettarsi una reazione del genere. "Gli ho rifiutato da bere per il suo bene", si è limitato a dire agli investigatori.
Alcune riflessioni in merito: per fortuna sembra non si sia fatto male nessuno perché, a vedere dal filmato, la furia dei colpi sembra tale che anche un colpo di striscio avrebbe potuto provocare danni seri. Anche i danni al locale sembrerebbero limitati.
Ci mettiamo però nei panni del barista: per un bel po di tempo molta gente potrebbe evitare il bar per paura che capiti ancora qualcosa del genere; chissà come reagirà il barista la prossima volta in cui un altro ubriaco gli chiederà ancora da bere; adesso gli si prospettano almeno due-tre anni tra avvocati (da pagare) e tribunali; per quanto assicurato non gli verrà certo mai rimborsata la spesa effettiva per rimettere a posto i danni (anche qui ci sarà da pagare);

(1000) Dottor Estikatzi!

Aaaaargh! Non lo sopportiamo più!!!!!

E' qui da due giorni. Tutto il personale si rivolge a lui dandogli del "signore":

"Buongiorno signor X", "Benarrivato signor X" e così via.

E lui, a tutti deve sempre puntualizzare che é "Dottore" e guai a dimenticarselo che ti fulmina con lo sguardo!!!!!

Baaaastaaaaa! Anche la donna delle pulizie é laureata ma mica lo fa pesare!!!!!

(PS: Millesima Bizarre URRAH!)

(999) Un po indecisi?

Riassumiamo una bizarre che, se scritta per esteso, potrebbe occupare almeno tre post!

Tutto si svolge per email. Arriva una richiesta per un appartamento grande ed uno piccolo dal 5 al 28 agosto oppure dal 15 al 30 luglio. L'albergatore invia le sue offerte. Seconda email: il cliente ora vorrebbe un'offerta per un solo appartamento dal 7 al 16 Agosto. L'albergatore spiega che al momento accetta prenotazioni di almeno due settimane. La cosa si ripete altre volte: in sostanza, nell'arco di quattro-cinque giorni il cliente fa 5 richieste per periodi e tipologie di camera sempre differenti e l'albergatore ricalcola ed invia l'offerta finché si stufa e dice chiaramente al cliente di prendere una decisione perché non può rifare ogni giorno l'offerta a scapito di altri clienti che stanno chiedendo periodi simili e sono disposti a confermare al volo. Alla fine il cliente si é deciso: l'appartamento più piccolo per il periodo più breve con la stagionalità più bassa!

(Ma cosa si mettono a fare i listini prezzi onlinese poi nessuno vuol nemmeno prendersi la briga di tirar fuori una calcolatrice????????)

(998) Il bon ton di Leonardo Da Vinci

Qualche tempo fa é uscito in libreria un testo intitolato "Note di Cucina di Leonardo Da Vinci" in cui sono raccolti alcuni finti appunti culinari attribuiti al genio rinascimentale. Oltre a ricette, tecniche di cottura e disquisizioni sulle proprietà di vari cibi, non mancano gustose osservazioni sui comportamenti a tavola delle corti dell'epoca. Qui di seguito un piccolo prontuario su ciò che NON va fatto a tavola dove abbiamo citato in grassetto quelle che, nonostante lo scherzo, sino i realtà ben valide, seppur spesso con qualche modifica:

Comportamento sconveniente al tavolo del mio Signore

Queste sono le abitudini sconvenienti che un ospite alla mensa del mio Signore certo non deve avere; ho stilato l'elenco osservando tutti i commensali che si sono seduti a tavola col mio Signore l'anno passato:

— Nessun ospite dovrebbe sedersi sul tavolo, e neppure con la schiena appoggiata al tavolo, tanto meno in braccio a qualche altro ospite
— Né dovrebbe mettere i piedi sul tavolo (Idem)
— Nessuno dovrebbe rimanere a tavola troppo a lungo
— Nessun ospite dovrebbe posare la testa sul piatto
— Nessun ospite dovrebbe prendere il cibo dal piatto del vicino senza prima chiedergli il permesso
— Nessun ospite dovrebbe mettere spiacevoli bocconi mezzo masticati nel piatto del vicino senza prima chiedergli il permesso
— Nessun ospite dovrebbe pulirsi il coltello sulla tovaglia del vicino
— Né usare il coltello per incidere il tavolo (Idem)
— Nessun ospite dovrebbe pulirsi l'armatura a tavola
— Nessun ospite dovrebbe prendere il cibo dal tavolo per nasconderselo in borsa o negli stivali, e mangiarselo poi (Idem)
— Nessun ospite dovrebbe dare morsi alla frutta e poi rimetterla mangiucchiata nella fruttiera (Nessun ospite dovrebbe toccare il cibo al buffet e riporlo, specie se danneggiato dalla "palpata")
— Nessun ospite dovrebbe sputare davanti a sé (Idem)
— E nemmeno accanto a sé (Idem)
— Nessun ospite dovrebbe pizzicare o leccare il vicino (In pubblico é meglio evitare effusioni troppo calorose, grazie)
— Nessun ospite dovrebbe tirare su col naso né dare gomitate (Idem)
— Nessun ospite dovrebbe far roteare gli occhi né fare smorfie paurose (Idem)
— Nessun ospite dovrebbe mettersi le dita nel naso durante la conversazione (Idem)
— Nessun ospite dovrebbe fare modellini, né accendere fuochi, né stringere nodi a tavola (sempre che non lo chieda il mio Signore)
— Nessun ospite dovrebbe lasciar liberi i suoi uccelli a tavola
— E nemmeno serpenti o scarafaggi
— Nessun ospite dovrebbe suonare il liuto, o qualsiasi altro strumento che possa infastidire il suo vicino (sempre che non lo chieda il mio Signore) (Nessun ospite dovrebbe produrre suoni fastidiosi per i vicini di tavolo con il proprio cellulare-smartphone-consolle ecc)
— Nessun ospite dovrebbe cantare, né parlare, né gridare, né fare indovinelli come un ribaldo se c'è una signora accanto a lui
— Nessun ospite dovrebbe tramare a tavola (sempre che non sia d'accordo col mio Signore) (Discorsi cortesi, grazie)
— Nessun ospite dovrebbe fare allusioni lascive ai paggi del mio Signore, e nemmeno trastullarsi con loro (Non importunare le cameriere!)
— Nessun ospite dovrebbe colpire gli inservienti (sempre che non sia per legittima difesa) (Idem)
— E se deve vomitare, che lasci la tavola
— Parimenti se deve orinare.


Ringraziamo questa pagina per averci evitato di dover copiare a mano tutto l'elenco.