(714) I peggiori ospiti d'albergo VIP

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L’estate, si sa, è tempo di vacanze, il che vuol dire aerei, navi, ore di auto, ma soprattutto alberghi.
Per rilassarci un pò, e per sentirci meno in colpa per aver rubato saponette e campioncini di shampoo, vi presento alcuni dei peggiori ospiti d’hotel che si conoscano, molti dei quali sono stati banditi dalle grandi catene alberghiere.
Potremmo limitarci a raccontarvi di quando Diana Ross chiese allo staff dell’hotel di New York in cui alloggiava di non guardarla mai fissa negli occhi, oppure di quando Michael Jackson si esibì nel maldestro tentativo di dondolare il figlioletto fuori dalla finestra, ma queste sono bazzeccole a confronto delle storie che abbiamo in serbo per voi.
Cominciamo con il sinonimo vivente della parola “Disordine”: Amy Winehouse.
Ormai tutto il mondo conosce la situazione disastrosa, sia fisica che psichica, in cui Amy versa da anni, ma gli inservienti del Riverbank Plaza Hotel di Londra non potevano credere ai loro occhi quando hanno varcato la soglia della stanza in cui la cantante alloggiava con l’altrettanto disordinato marito, Blake Fielder-Civil.
Stando a quanto hanno spifferato al Sun, la camera era piena di bottiglie di liquore vuote e mozziconi di sigarette, la tappezzeria era impregnata di vino e per terra c’erano decine di indumenti sporchi. Il bagno di marmo bianco era divenuto nero dopo che Amy aveva fatto la tintura ai capelli.
Il Sun ha ricevuto anche altre confidenze dai lavoratori del Jade Mountain Resort di Santa Lucia, che hanno assistito ad una perquisizione da parte della polizia dietro segnalazione dei vicini di stanza della Winehouse, che sentivano “odori inebrianti” provenire dalla sua camera.
Inoltre, appena una settimana prima della perquisizione, Amy e Blake erano stati fotografati mentre uscivano, insanguinati e coperti di graffi, da una stanza del Sanderson Hotel, a Londra. I vicini di stanza dichiararono di aver sentito urla e insulti di ogni tipo, ma Amy negò.
L’episodio più memorabile si verificò a Monaco nel 2007, la notte prima della sua disastrosa performance agli MTV Europe Music Awards. In piena notte lanciò un piatto di spaghetti al ragù contro il muro e si accanì sontro il tappeto, tagliandolo a strisce con un coltello mentre i membri del suo entourage, insieme al solitamente imperturbabile Snoop Dogg, osservavano la scena con orrore.
Un altro ospite indesiderabile era il grande artista spagnolo Salvador Dalì.
Per i membri dell’hotel Le Meurice di Parigi la sua passione, o meglio ossessione, per gli animali rappresentava a dir poco una seccatura. Il padre del surrealismo, morto nel 1989 a 84 anni, portava quasi sempre con se i suoi due cuccioli di ocelots, una sorta di gatto selvatico parente stretto del leopardo. La tendenza degli ocelots a graffiare ogni superficie riduceva puntualmente la Suite Royal in brandelli. Ma non è tutto: una volta chiese che gli venisse consegnato in camera un cavallo, altre volte pretese un paio di pecore. Una volta consegnati gli animali (si, l’albergo acconsentiva alle sue assurde pretese) l’artista sparava loro con una pistola caricata con proiettili d’argento.
Più volte pretese che un inserviente dell’hotel lo accompagnasse nelle sue passeggiate lungo i giardini delle Tuileries e che cacciasse le mosche che incontravano, pagandolo un tanto ad insetto.
C’è da dire, però, che Dalì sapeva di essere un ospite difficile: riconpensava il suo staff ogni anno con litografie autografate, alcune delle quali hanno raggiunto valori superioi ai 120.000 $.
In genere, la pubblicità che deriva all’hotel dalla presenza di un’ospite illustre ripaga le noie che essa stessa provoca. Non è questo però il caso di Britney Spears.
Nonostante sia residente a Los Angeles, ha passato gli ultimi anni nei più prestigiosi hotel della sua città, avvisando con cura i paparazzi prima del suo arrivo in alberghi come il Viceroy, il Beverly Hills, il Mondrian e il Bel Air (uno dei quali l’ha bandita a vita).
Il problema non è solo nel caos generato dai paparazzi, ma nel’attitudinedella cantante alla sporcizia. Una ex guardia del corpo ha rivelato a News of the World che un giorno la portò via da una stanza sudicia nella quale aveva passato giorni di passione con il musicista Howie Day, pochi giorni dopo la fine di un programma di riabilitazione.
Alcuni hotel hanno subito pesanti conseguenze finanziarie dalla presenza della Spears: il Sunday Mirror ha riportato che la “cantante” (!) pretese dal Devonshire Garden la cancellazione di tutte le prenotazioni di altri clienti per tutto il periodo in cui lei e il suo staff fossero presenti.
Un altro ospite certamente poco desiderabile è Axl Rose.
Il biondo cantante leader dei Guns N’ Roses ha passato gli ultimi anni ‘80 e i primi ‘90 ad alimentare il credo rockstare del “sesso-droga- e distruzione di camere d’albergo”.
Mentre molte rockstar divengono più pacate con il passare degli anni, il dono di Axl sembra migliorare con l’invecchiamento. Nel 2006 è stato infatti arrestato a Stoccolma dopo aver spaccato uno specchio nella hall del Berns Hotel durante una discussione con una donna del suo staff. Non pago, completamente ubriaco, si è poi accanito sul polpaccio di una guardia dell’hotel, mordendolo più volte. Tutto ciò alle 8 del mattino. “Welcome to the jungle”…:-)
Rimaniamo nel mondo della musica e vediamo invece come si comporta la reginetta del pop melodico Mariah Carey.
Nel 2005 il New York Post rivelò che Mimi pretende che tutti i rubinetti delle sue stanze siano in oro e che le tavole dei WC vengano sostituite con altre nuove di zecca prima del suo arrivo.
L’acqua minerale, inoltre, è obbligatoria non solo per alimentare la sua vasca da bagno, ma anche quella del suo cane, che deve ovviamente, anch’essa, avere finiture in oro.
Desidera inoltre che in ogni suite ci siano almeno due lettori DVD, uno che dovrà ripetere all’infinito la sua musica da prima del suo arrivo.
Nel 2005, mentre si dirigeva dall’aeroporto all’hotel Baglioni di Londra, fece chiamare dal suo manager la direzione dell’albergo e pretese che fosse allestito un lungo tappeto rosso costellato di candele bianche all’ingresso.
In un’altra apparizione londinese pretese dallo staff del Claridge che fosse allestita una palestra da 20.000 dollari nella sua suite.
Come non parlare, poi, di Russel Crowe… Il vincitore dell’Oscar non è propriamente noto per la sua pazienza o per i suoi modi gentili, ma nell’estate del 2005 la sua tempra energica conquistò le prime pagine. Durante un soggiorno al Mercer Hotel, a NY, la rabbia di Crowe esplose quando non riuscì a terminare una conversazione con la moglie che si trovava in Australia. La sua reazione fu quella di prelevare il telefono dalla sua stanza, portarlo con se fino alla reception e lanciarlo dritto sul viso del concierge, che riportò ferite bisognose di alcuni punti di sutura.
Crowe, che dice di utilizzare la meditazione Yoga per gestire la rabbia, si difese dicendo di voler solamente colpire il muro con il telefono: in tribunale si assunse ogni responsabilità e si accordò con i legali della vittima per un risarcimento a dir poco fantastico: 11 milioni di dollari.
La regina incontrastata del lancio del telefono è lei, Naomi Campbell.
Naomi, infatti, è stata denunciata più volte per aggressione, il più delle volte in camere d’albergo e per mezzo di telefoni. Nel 1998 utilizzò una cornetta per aggredire la sua assistente, Georgina Galanis, in una stanza d’hotel di Toronto. Nel 2005 malmenò l’attrice italiana Yvonne Sciò nella hall dell’Eden Hotel di Roma, lasciando l’attrice (?) con evidenti lividi sul viso e un labbro spaccato. La causa? Avevano appuntamento nella hall per recarsi insieme ad un party ma, quando la Campbell entrò, vide la Sciò indossare il suo stesso identico vestito e ciò la fece infuriare.
Il comportamento scontroso di Naomi però non è rivolto solo agli esseri umani, poichè si sbizzarrisce volentieri anche nella distruzione delle camere: proprio pochi mesi fa è stata denunciata dallo staff del Ritz-Carlton di Mosca per aver bruciato la tappezzeria della sua stanza.
Torniamo il Australia per scoprire le gesta dell’algida Nicole Kidman.
I concierges di tutti gli hotel del mondo sanno che le celebrità di spicco tendono ad essere un pò… eccentriche. Due ex dipendenti del Four Seasons di Chicago descrivono le manie della Kidman come comportamenti che farebbero sfigurare il peggior maniaco ossessivo-compulsivo.
In occasione di un soggiorno di appena dodici ore pretese che il suo staff sostituisse tutta la biancheria, tende comprese, della stanza con lenzuola e quant’altro proveniente dall’Italia, di esclusivo colore rosa, il tutto sistemato secondo un libretto di istruzioni redatto personalmente da lei, con spiegazioni millimetriche sulla tecnica del rifacimento del letto.
Nel 2006, il London Independent scrisse che la Kidman impose al suo entourage di sostituire tutte le lampade della sua suite con altre da massimo 40 Watt, che le consentono di truccarsi meglio.
Passiamo ad un’insospettabile:Johnny Depp.
Anche se da qualche anno sembra abbastanza addomesticato, Depp è stato portato via in manette, nel 1994, dopo un “problemino” avvenuto al Mark Hotel di New York. Depp stava passando il suo tempo nella suite presidenziale in compagnia di Kate Moss e, d’improvviso, un attacco d’ira si impossessò di lui: divenne una furia e spaccò tutto ciò che trovò a portata di mano. In tribunale le accuse di danneggiamenti gli costarono 9.767 dollari di risarcimento danni.
Entriamo nel mondo dello sport: vediamo cosa combinò la nazionale Americana maschile di Hockey.
Generalmente ci si aspetta che siano le Rock star a creare il caos, mentre gli atleti sono famosi per andare a letto presto. Ciò non si addice ai giocatori della National Hockey League, che sono stati ammessi alle Olimpiadi nel 1998.
Passarono la notte dopo la loro sconfitta contro la nazionale Ceca festeggiando non si sa bene cosa prima di ritornare nelle loro stanze all’interno del villaggio olimpico.
L’Associated Press rivelò poi che, all’interno del villaggio, continuarono a “folleggiare” spaccando una decina di sedie, svuotando tre estintori nell’androne, spaccando una porta e gettando giù dalla finestra le sedie e i tavoli. Il giocatore Jeremy Roenick cercò di difendere il team dicendo che: “I mobili e le sedie che avevamo nelle stanze non erano idonee alle misure dei giocatori. Le sedie, in particolare, si spaccavano appena ci siedevamo.” Ovviamente, dopo essersi auto-spaccate, iniziavano a levitare e a lanciarsi, da sole, fuori dalla finestra. Come no…
Non possiamo tralasciare uno dei peggiori personaggi degli ultimi anni: Michael Jackson.
Certo, la sua vita non ha mai finito di stupire, ma quando si analizza la sua condotta negli hotel si rimane sempre perplessi. Non stiamo parlando solo del giorno in cui si è presentato sul balcone della sua stanza a ha avuto la brillante idea di far dondolare il figlio nel vuoto, nell’Hotel Adlon Kempinsky di Berlino.
Nel 2006, invece, stando a quanto riportato dal sito MSNBC.com, costrinse l’organizzazione del MTV World Music Awards a riservare tutto l’Hemper Hotel di Londra, per 100.000 dollari, per consentirgli di rilassarsi prima e dopo la sua esibizione. A corredo pretese che erigessero un muro alto 18piedi per proteggere tutto il primo piano dall’assalto dei fotografi. Inspiegabilmente, portò con se 30 bambini, che dormirono nelle stanze vicine alla sua.
L’anno scorso, durante un soggiorno al Juemirah Hotel di Londra, Jacko pretese di avere, nel cuore della notte, due scatoloni pieni di caramelle Haribo, uno specchio gigante e uno xilofono. La cosa bizzarra è che, quella volta, non aveva bambini con se, quindi tutto era esclusivamente per lui.
Il re della maleducazione in albergo è stato però il batterista degli Who, Keith Moon.
Quest’uomo era il leader incontrastato della distruzione di camere e suites. Un aneddoto del 1967 racconta di una notte in cui guidò la sua auto fino al centro della piscina dell’Holiday Inn di Flint, in Michigan. Ciò successe dopo che aveva sparso la sua torta di compleanno a 5 piani per tutta la moquette della stanza dove teneva una festa. I suoi amici si distinsero comunque spruzzando il contenuto degli estintori sulla tapezzeria e sulle tende. La serata si concluse con l’arresto di Moon, il pagamento di 24.000 dollari di danni e l’allontanamento perenne dall’Holiday Inn.
Un anno dopo, in Australia, Moon lanciò un televisore fuori dalla finestra dell’attico del Southern Cross Hotel. L’apparecchio finì dritto dentro la piscina e, quando un responsabile dell’hotel si presentò alla porta della suite con una tv gocciolante sotto braccio, Moon si assunse subito la responsabilità. Prelevò la tv dalle mani del manager, si diresse alla finestra e la lanciò nuovamente nella piscina.
Questo gesto divenne il suo marchio di fabbrica dato che lo fece in tutti gli hotel in cui alloggiò, che avessero o meno una piscina pronta ad accogliere la tv.
Un altro episodio memorabile si verificò a Saskatoon, in Canada, quando andò in negozio di ferramenta, comprò un’ascia e, tornato in albergo, si impegnò a distruggere in mille pezzi tutti gli arredi della sua stanza.
Questo è niente però, rispetto alla ciliegina sulla torta: una notte, nella suite di un Hotel di New York, Keith face esplodere della dinamite nel bagno della sua suite. Tutto ciò al fine di punire un inserviente dell’hotel, che aveva osato chiedergli di abbassare il volume del suo stereo che riproduceva il suo ultimo disco, poichè faceva troppo rumore. Con quel gesto, Moon aveva voluto spiegargli la differenza fra il “rumore” e la musica degli Who.

(Signori si nasce..... ma stronzi e viziati si diventa!)

1 commento:

  1. Anche di star italiane ci sono con pretese simili... Ve lo dico IO!

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